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Droni su Copenaghen e Oslo, l’Europa accusa Mosca, la Nato avverte: “Difenderemo ogni centimetro”

Ue: “Basta violazioni”, il Cremlino nega. Putin: "Possiamo rispondere alle minacce", ma apre sul trattato nucleare. Zelensky all’Onu: “Senza una risposta forte, la Russia continuerà”
mercoledì, 24 Settembre 2025
3 minuti di lettura

Gli aeroporti di Copenaghen e Oslo sono rimasti chiusi per alcune ore ieri sera dopo l’avvistamento di droni non identificati. Fonti locali hanno parlato di “due o tre velivoli di grandi dimensioni” nei cieli danesi e di almeno due droni vicino alle piste norvegesi. La misura di sicurezza ha comportato cancellazioni e dirottamenti di decine di voli, una dozzina solo in Norvegia. Le autorità di polizia dei due Paesi collaborano per verificare se gli episodi siano collegati. La premier danese Mette Frederiksen non ha escluso un coinvolgimento russo, ricordando gli episodi recenti in Polonia, Romania ed Estonia, oltre ad attacchi hacker agli scali europei. “È un chiaro tentativo di disturbare, creare disordini e testare i limiti”, ha dichiarato. A New York, i Paesi nordici e baltici hanno diffuso una dichiarazione congiunta all’Onu chiedendo di isolare la Russia e inasprire le sanzioni, ribadendo che la difesa della sovranità e dell’integrità territoriale “riguarda tutta la comunità internazionale”. Dal Cremlino, il portavoce Dmitri Peskov ha definito “infondate” le accuse, denunciando un clima di sospetti che rischia di alimentare tensioni incontrollate. L’ambasciata russa in Danimarca ha parlato di “provocazioni” tese a spingere la Nato verso un confronto diretto, avvertendo di possibili “conseguenze imprevedibili”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atteso ieri all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha avvertito: “Se non ci sarà una risposta decisa, Mosca continuerà a perpetrare provocazioni”.

La Nato: “Pronti a difendere”

Il Consiglio Atlantico, riunitosi su richiesta dell’Estonia dopo l’incursione di caccia russi, ha definito gli episodi una “grave escalation”. “La Russia è pienamente responsabile di azioni che mettono in pericolo vite umane e rischiano errori di calcolo”, afferma l’Alleanza, ribadendo l’impegno incrollabile all’articolo 5. Il segretario generale Mark Rutte ha precisato che l’abbattimento di jet intrusi dipende dalla valutazione immediata della minaccia: “Nell’ultimo episodio in Estonia non è stata rilevata alcuna intenzione ostile, e gli aerei sono stati scortati fuori senza escalation”. Da Bruxelles, la Commissione europea parla di “schema chiaro” che punta alla Russia. “Sta testando i nostri confini”, ha dichiarato la portavoce Anitta Hipper, ricordando le violazioni in Polonia, Romania ed Estonia. L’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas ha aggiunto: “Mosca cerca di seminare paura. Ogni Paese ha il diritto e il dovere di difendere i propri cieli”. Il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto, in visita al contingente di Amari in Estonia, ha interpretato gli episodi come parte di una strategia diversiva: “La Russia vuole distrarre la Nato per piegare l’Ucraina, aumentando gli attacchi prima dell’inverno”.

Pressioni internazionali

A New York, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha ribadito la necessità di “mettere pressione a Mosca per accettare un cessate il fuoco”, esprimendo sostegno agli sforzi del presidente Usa Donald Trump. Dopo un incontro con Recep Tayyip Erdogan, Costa ha definito la Turchia “partner fondamentale” per il sostegno all’Ucraina. Intanto Zelensky ha reso noto di aver discusso con l’inviato americano Keith Kellogg l’acquisto di armi statunitensi e di aver aggiornato Washington sulla controffensiva nell’area di Dobropillia e Pokrovsk. Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha riconosciuto i passi diplomatici compiuti dagli Usa, ma ha ribadito che “serve una tregua immediata e una pace giusta e duratura”.

Putin apre sul nucleare

Il presidente russo Vladimir Putin, rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza di Mosca, ha riaffermato che la Russia “risponderà a qualsiasi minaccia non con parole ma con misure militari e tecnologiche”. Ha però proposto di prorogare per un anno il trattato New START, in scadenza a febbraio 2026, a condizione che anche gli Stati Uniti ne rispettino i limiti. Un gesto che da un lato mostra apertura, dall’altro mantiene pressione su Washington: senza rinnovo, il mondo si troverebbe senza l’ultimo argine al riarmo nucleare.

Violenze sul campo

Mentre la diplomazia lavora a New York, la guerra continua a produrre vittime. Secondo Mosca, tra il 15 e il 21 settembre i raid ucraini su Crimea, Belgorod e Zaporizhia avrebbero provocato 24 morti e oltre 120 feriti, tra cui diversi minori. Le autorità russe hanno dichiarato di aver abbattuto 17 droni diretti verso Mosca e altri velivoli su Sebastopoli e Tula. Dall’altra parte, un nuovo rapporto dell’Alto Commissariato Onu per i diritti umani denuncia torture sistematiche inflitte da Mosca ai civili detenuti nei territori occupati, incluse violenze sessuali e finte esecuzioni. Il 92% dei 216 ex prigionieri intervistati ha riferito abusi. Turk, Alto commissario Onu, ha parlato di “priorità assoluta” nella tutela dei diritti dei civili, ricordando che anche Kiev ha incarcerato oltre duemila persone per sospetta collaborazione con le autorità russe.

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