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Parlamento Ue, stop alla revoca dell’immunità per Ilaria Salis: decisivi i voti del Ppe. Ora la parola passa alla plenaria

martedì, 23 Settembre 2025
1 minuto di lettura

La Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha respinto la richiesta di revoca dell’immunità all’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Salis. A risultare determinanti, nel voto, sono stati i parlamentari del Partito popolare europeo, che hanno scelto di non sostenere la proposta di togliere la protezione parlamentare alla deputata italiana. La decisione finale spetterà comunque all’Aula plenaria di Strasburgo, che si esprimerà nei primi giorni di ottobre.
Intervistata dal Corriere della Sera, Salis ha ribadito la centralità della difesa della sua immunità: “La mia intenzione non è mai stata quella di sottrarmi a un processo. Rivendico, come chiunque altro, il diritto a un processo equo e giusto, con tutte le garanzie democratiche del caso. In Ungheria questo non è evidentemente possibile. Per questo la difesa della mia immunità è oggi fondamentale”.
“Negli ultimi giorni il portavoce del governo ungherese è arrivato a inviarmi le coordinate del carcere dove progettano di rinchiudermi, mentre Orban in persona mi ha descritto come una terrorista. Revocare l’immunità significherebbe consegnarmi a una persecuzione già in atto. La mia condanna è stata di fatto sancita in anticipo dal potere politico, in un Paese dove la magistratura non è indipendente e dove verrei sottoposta, come ritorsione, a condizioni detentive disumane”.

La richiesta di un processo in Italia

Salis, che ha già trascorso quindici mesi di carcerazione preventiva in Ungheria, ha rilanciato la richiesta di essere processata nel suo Paese: “Fin dal giorno zero ho chiesto che il processo si tenesse in Italia. In un Paese civile, dove vige lo stato di diritto, dove accuse e prove possono essere valutate in modo equo e trasparente, con tutte le garanzie democratiche”. Richiamando l’articolo 9 del Protocollo 7 sull’immunità dei parlamentari europei, la deputata ha sottolineato che il possesso dell’immunità non impedisce l’avvio di un procedimento penale: “Io non potrei, a esempio, essere arrestata senza l’autorizzazione del Parlamento cui appartengo; ma posso essere processata”.
Secondo Salis, la magistratura o il ministro della Giustizia avrebbero già potuto attivarsi per aprire un procedimento in Italia: “Sono convinta che il governo sia in grado di far sì che il processo avvenga in Italia, secondo le garanzie del diritto, in modo che possa portare a una sentenza giusta. È quello che chiedo con forza”.

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