Ieri un’ondata di attacchi con droni ha colpito altre due raffinerie russe, tra cui lo stabilimento Lukoil di Volgograd e il complesso petrolchimico Gazprom Neftekhim Salavat in Baschiria, provocando incendi e danni in valutazione. Le forze speciali ucraine hanno rivendicato il raid su Volgograd, definendo l’impianto “strategico” per le forze armate russe e sostenendo che l’attività sia stata interrotta. In parallelo, il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato di aver abbattuto nella notte 43 droni ucraini in diverse regioni (Rostov, Volgograd, Kursk, Crimea e Belgorod).
Sul fronte interno russo emergono segnali di stress. Il quotidiano economico Kommersant rileva che le vendite alla Borsa di San Pietroburgo sono scese ai minimi di due anni: l’AI-92, tra i carburanti più diffusi, avrebbe registrato un calo di quasi un quarto, con carenze già evidenti nelle regioni e priorità di rifornimento alle grandi catene a scapito delle pompe indipendenti.
Le fermate programmate e gli stop d’emergenza delle raffinerie, uniti alla domanda agricola, avrebbero spinto i prezzi all’ingrosso di AI-92 e gasolio a livelli record, costringendo alcune reti minori a sospendere la vendita al dettaglio. La guerra dei droni non risparmia l’Ucraina: nella notte allarmi e intercettazioni a Kiev e nella regione; in Poltava bombardamenti hanno danneggiato tratte ferroviarie, con incendi, un ferito e ritardi fino a tre ore, gestiti con locomotive diesel di riserva.
La Polonia, intanto, segnala un aumento dell’attività di droni vicino al confine con la Bielorussia e mantiene chiusi i valichi finché la situazione non sarà ritenuta sicura, dopo le manovre “Zapad” congiunte di Minsk e Mosca.Sul terreno diplomatico e militare si rafforzano i legami tra Varsavia e Kiev. Il vicepremier e ministro della Difesa Władysław Kosiniak-Kamysz è arrivato ieri nella capitale ucraina per colloqui su cooperazione e sicurezza. In settimana è attesa anche una delegazione militare polacca di alto livello per studiare l’esperienza ucraina nella difesa aerea; a Kiev è stato inoltre finalizzato un accordo per la formazione di personale polacco sui droni. Il presidente Volodymyr Zelensky ha visitato i soldati in Donbas.
Sanzioni o Dazi UE
Capitolo sanzioni e finanza di guerra: l’Unione europea discute un “prestito di riparazione” all’Ucraina utilizzando i saldi di cassa legati ai beni della Banca centrale russa congelati in Europa, aggirando un possibile veto dell’Ungheria. L’ipotesi prevede la sostituzione di tali attivi con obbligazioni zero-coupon emesse dalla Commissione, garantite da tutti o da una “coalizione dei volenterosi”, con la creazione di una società veicolo per gestire gli asset e migliorarne i rendimenti. L’idea resta in fase embrionale, ma Bruxelles spinge per tempi rapidi anche alla luce del ridimensionamento degli aiuti militari diretti da parte degli Stati Uniti.
Secondo Bloomberg, dopo una telefonata con Ursula von der Leyen, il presidente Donald Trump avrebbe ribadito la sua preferenza per dazi rispetto a ulteriori sanzioni, sollecitando anche i partner del G7 a colpire con tariffe elevate gli acquisti di greggio russo da parte di Cina e India. Domani potrebbe arrivare il nuovo pacchetto Ue (il diciannovesimo), con misure su criptovalute, banche ed energia, ma la linea protezionistica di Washington rischia di incontrare resistenze in alcune capitali europee.
Mosca: “Pronti a compromessi”
Da Mosca, Sergey Lavrov si dice “pronto a cercare compromessi” per porre fine alla guerra purché siano “garantiti i legittimi interessi di sicurezza” della Russia e dei “russofoni in Ucraina”, tornando a evocare i referendum non riconosciuti con cui il Cremlino rivendica l’annessione di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, oltre alla Crimea. Sul fronte occidentale, il premier britannico Keir Starmer ha riferito di aver discusso con Trump un aumento del sostegno alla difesa ucraina e maggiore pressione su Vladimir Putin per un accordo di pace “duraturo”. In conferenza con Starmer, Trump ha affermato di aver “messo fine a sette guerre”, aggiungendo però che Putin “lo ha davvero deluso” sulla prospettiva di un’intesa rapida.
Sventato attacco a S.Pietroburgo
Nel capitolo sicurezza interna russa, l’FSB sostiene di aver sventato a San Pietroburgo un attentato contro un dirigente di un’azienda del comparto difesa, arrestando tre cittadini russi accusati di operare per l’intelligence ucraina. Sul fronte giudiziario europeo, la Cassazione italiana ha confermato il carcere per Sehrii Kuznietsov, il cittadino ucraino arrestato a Rimini con mandato europeo nell’inchiesta sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, spianando la strada alla consegna alla Suprema Corte federale tedesca.