Un passo in avanti verso il rinnovo del contratto collettivo dei medici e dirigenti sanitari. La Federazione Cimo-Fesmed esprime un giudizio complessivamente positivo sull’atto di indirizzo per il Ccnl 2022-2024, emanato ieri dal Comitato di Settore Regioni-Sanità, e chiede che le trattative possano chiudersi in tempi rapidi. Il documento, atteso da tempo e relativo a un contratto scaduto da quasi due anni, è stato giudicato dal sindacato «snello e senza criticità particolari», utile per avviare un confronto negoziale mirato sulla parte economica e sulle norme di più urgente regolamentazione.
“Non ci stupisce l’irrisorietà dell’incremento economico, pari al 5,78% a regime e ampiamente inferiore al tasso inflattivo – spiega il Presidente di Cimo-Fesmed, Guido Quici –. Si tratta di un aumento stabilito dalla legge di Bilancio del 2021, dunque escluso dalla trattativa sindacale. A questo si aggiungono ulteriori risorse pari a 36,40 milioni di euro”.
Focus sui giovani
Il sindacato sottolinea come sia “condivisibile e necessario” garantire percorsi di carriera più rapidi e certi ai giovani medici. Apprezzata anche la volontà delle Regioni di rendere esigibili i residui dei fondi a favore di chi resta in servizio evitare comportamenti scorretti da parte delle aziende e garantire una ricostruzione di carriera senza penalizzazioni aggiuntive.
Positiva inoltre l’apertura a un aumento del tetto per le prestazioni aggiuntive, da regolare a livello regionale attraverso il confronto sindacale. Più tiepido invece il giudizio sulla pronta disponibilità telefonica, che secondo Cimo-Fesmed solleva “dubbi soprattutto sul piano medico-legale”.
La richiesta
Il sindacato ribadisce che, con risorse limitate, non ci si potevano attendere grandi cambiamenti sul piano normativo. Per questo la priorità, secondo Cimo-Fesmed, è “chiudere velocemente le trattative per il CCNL 2022-2024 e aprire subito il tavolo per il triennio 2025-2027”.