Unire le competenze del mondo accademico con l’esperienza operativa delle Forze dell’ordine per affrontare le sfide della criminalità digitale. Con questo obiettivo è stato firmato oggi, nel Salone d’onore di Palazzo Antonini Maseri a Udine, il protocollo d’intesa tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e l’Università di Udine. A sottoscrivere l’accordo il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, e il Rettore dell’ateneo friulano Roberto Pinton. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Questore di Udine Pasquale Antonio de Lorenzo, il Prefetto Domenico Lione, rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, vertici di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di frontiera, oltre al Direttore generale di Confindustria Udine Michele Nencioni e al referente scientifico del protocollo per l’università, il Professor Gian Luca Foresti.
Il protocollo punta a rafforzare la sicurezza cibernetica e la protezione dei dati, due ambiti sempre più cruciali per la tutela di cittadini, imprese e istituzioni.
Formazione e ricerca congiunte
Sul fronte della formazione, l’Università di Udine progetterà percorsi avanzati e corsi di aggiornamento per gli operatori delle Forze dell’ordine, con moduli specifici dedicati all’analisi delle minacce digitali, al machine e deep learning per il rilevamento di comportamenti anomali, all’uso consapevole dell’intelligenza artificiale e alla prevenzione dei reati online. Anche gli studenti, in particolare dei master più avanzati, potranno partecipare a seminari e workshop con esperti della Polizia di Stato, favorendo l’incontro tra teoria e pratica. Per quanto riguarda la ricerca, sono previsti progetti congiunti su infrastrutture critiche, big data a fini investigativi, strumenti di rilevamento automatico delle minacce e simulazioni di scenari di attacco. Una collaborazione che intende portare i risultati delle attività scientifiche direttamente nell’operatività quotidiana delle Forze dell’ordine.
Le dichiarazioni
“La firma di questo protocollo – ha affermato il Capo della Polizia Vittorio Pisani – rappresenta un passo importante nella costruzione di un modello circolare tra accademia e forze di polizia. L’obiettivo è duplice: accrescere la consapevolezza collettiva sulla sicurezza informatica e formare professionalità capaci di presidiare lo spazio digitale, prevenendo minacce sempre più sofisticate”. Sulla stessa linea il rettore Roberto Pinton: “Questo protocollo è uno strumento prezioso per rafforzare la collaborazione tra mondo accademico e pubblica sicurezza, in un contesto in cui tecnologie come l’intelligenza artificiale incidono sempre più sulla società. L’Università di Udine è orgogliosa di mettere a disposizione del bene pubblico il proprio patrimonio di conoscenze”.
“Questa sinergia istituzionale – ha aggiunto il professor Foresti – consentirà di sviluppare progetti innovativi e promuovere una formazione interdisciplinare capace di rispondere con prontezza alle sfide emergenti della sicurezza digitale”.
La visita ai laboratori
Dopo la firma, il Prefetto Pisani ha visitato i laboratori dell’ateneo dedicati alla computer vision, ai sistemi autonomi e alla cybersecurity, realtà che rappresentano il cuore della ricerca friulana in un settore strategico per il futuro del Paese.