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Gaza, oltre 250mila sfollati. Trump incontra il premier del Qatar, l’Onu approva risoluzione due Stati

Anche l'Italia ha votato a favore dei due-Stati. Media: Mossad si oppose all'azione a Doha. Flotilla partita da Augusta
domenica, 14 Settembre 2025
3 minuti di lettura

Gaza City continua a svuotarsi: secondo l’esercito israeliano, oltre 250mila persone hanno abbandonato la città nelle ultime settimane, in seguito all’intensificarsi delle operazioni militari. Raid aerei e bombardamenti hanno colpito anche due scuole gestite dall’Unrwa nel campo profughi di Shati, trasformate in rifugi, causando decine di vittime. Tra queste, il giovane calciatore dell’Al-Hilal Sports Club, Mohammed Ramez Al-Sultan, ucciso insieme a 14 familiari. Complessivamente, almeno 32 persone hanno perso la vita negli attacchi delle ultime 24 ore. L’ex capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha ammesso che in questa guerra “Israele si è tolto i guanti”, confermando la cifra di oltre 200mila palestinesi uccisi o feriti dall’inizio del conflitto, una stima vicina a quella diffusa dal ministero della Sanità di Gaza e dalle agenzie umanitarie internazionali. Il bilancio ufficiale parla di 64.718 morti e 163.859 feriti, senza distinzione tra civili e combattenti. Secondo Halevi, oltre l’80% delle vittime sarebbero civili. Intanto le Nazioni Unite hanno rilanciato l’allarme Unicef: più di 10mila bambini soffrono di malnutrizione acuta nella Striscia, con 2.400 casi gravi che rischiano la vita senza cure immediate. Berlino, Parigi e Londra hanno chiesto congiuntamente a Israele la cessazione immediata delle operazioni militari, denunciando sfollamenti di massa, vittime civili e distruzione di infrastrutture essenziali. Parallelamente l’Assemblea generale dell’Onu ha approvato a larga maggioranza una risoluzione a favore della soluzione a due Stati, sostenuta anche dall’Italia. Un segnale politico forte, che arriva mentre sul terreno il conflitto sembra aggravarsi giorno dopo giorno.

Diplomazia in movimento: Trump a cena con il premier del Qatar

Sul fronte diplomatico, il presidente americano Donald Trump ha ospitato a cena nella Trump Tower di New York il premier del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, insieme all’inviato speciale Steve Witkoff. Secondo i media statunitensi, l’incontro è stato definito “eccellente”, con discussioni sul cessate il fuoco a Gaza e sulla cooperazione strategica in materia di difesa. Poche ore prima, Al-Thani aveva incontrato il vicepresidente J.D. Vance e il segretario di Stato Marco Rubio, ricevendo conferme sul ruolo del Qatar come alleato strategico e mediatore nella regione. “Difenderemo la nostra sovranità e manterremo le nostre posizioni di principio di fronte all’aggressione israeliana”, ha dichiarato il premier. A Doha, intanto, l’emiro Tamim bin Hamad Al-Thani ha accolto diversi leader internazionali giunti in segno di solidarietà dopo l’attacco dell’Idf alla leadership di Hamas nella capitale qatarina. Tra loro anche il premier ungherese Viktor Orban, vicino a Netanyahu ma critico verso le iniziative europee contro Israele. “Apprezziamo la visita di Orban e il sostegno dell’Ungheria alla sovranità del nostro Paese”, ha scritto l’emiro sui social.

Global Sumud Flotilla

Dal porto siciliano di Augusta è salpata la Global Sumud Flotilla, missione internazionale che punta a raggiungere Gaza con aiuti umanitari. A bordo della barca “Karma” viaggiano attivisti dell’Arci, parlamentari italiani ed europei, tra cui Arturo Scotto e Annalisa Corrado, e il giornalista Saverio Tommasi. “Rompere l’assedio è un atto di giustizia – ha dichiarato il presidente Arci Walter Massa – il Mediterraneo deve unire i popoli, non dividerli”.

Proteste e reazioni nel mondo

In Italia, un blitz pro-palestinese all’aeroporto di Napoli ha accolto un volo da Israele con cartelli recanti slogan come “Zionist are not welcome” e “Arrest Netanyahu”. I manifestanti hanno ribadito che contestare le azioni del governo israeliano non significa antisemitismo, ma opposizione a un “genocidio in atto”. A livello culturale, la casa di produzione Paramount si è schierata contro la campagna di boicottaggio lanciata da migliaia di artisti contro le istituzioni cinematografiche israeliane. “Non si promuove la pace mettendo a tacere singoli creativi per la loro nazionalità – ha spiegato l’azienda – serve più dialogo, non meno”.

Siria e Yemen: tensioni parallele

Il presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa ha confermato che sono in corso negoziati diretti con Israele, mediati dagli Stati Uniti, per un nuovo accordo di sicurezza dopo la caduta del regime di Assad. Al centro restano le alture del Golan, occupate da Israele dal 1967. Dal fronte yemenita, invece, i ribelli Houthi hanno rivendicato il lancio di un missile balistico verso Tel Aviv. L’esercito israeliano ha dichiarato di averlo intercettato, evitando vittime o danni.

Solidarietà dalle scuole cristiane

Infine, un segnale diverso è arrivato dal Patriarcato latino di Gerusalemme: il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha annunciato il condono dei debiti delle famiglie verso le scuole cristiane di Terra Santa, “un atto concreto di misericordia” in un contesto segnato da guerra e difficoltà economiche.

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