“Vengo da una comunità politica che spesso è stata accusata di diffondere odio, e guarda un po’, dagli stessi che ora festeggiano e giustificano l’omicidio di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee”.
Con queste parole, sicuramente dirette, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla festa nazionale dell’Udc, a Roma. Il riferimento è all’omicidio del giovane attivista conservatore statunitense Charlie Kirk, vicenda che ha acceso polemiche anche in Italia. “Il clima nel nostro Paese sta diventando insostenibile”, ha avvertito il Premier che ha colto l’occasione per denunciare i commenti “disumani” apparsi sui social dopo la notizia. Il Primo Ministro ha citato in particolare le parole di Piergiorgio Odifreddi, che aveva distinto l’assassinio di Martin Luther King da quello di un rappresentante del movimento Maga, arrivando a ipotizzare che i due casi non siano paragonabili: “Dobbiamo immaginare pene inferiori per chi spara a Destra? È tempo di chiedere conto alla Sinistra italiana di questo continuo minimizzare o giustificare la violenza contro chi non la pensa come loro. Sono tesi pericolose, impresentabili, antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia”.
Le riforme “attese da sempre”
Dopo l’affondo politico, Meloni ha rilanciato l’agenda di governo: “Vogliamo portare a termine le riforme che l’Italia aspetta da sempre e scardinare le rendite di posizione”, ha detto. Nel mirino, la giustizia: “Andremo avanti sulla separazione delle carriere e sulla riforma del Csm, vogliamo spezzare il sistema correntizio che ha minato la credibilità della magistratura”. Sul fronte economico il Premier ha ribadito la volontà di continuare a ridurre il carico fiscale: “Continueremo ad abbassare le tasse. Nella prossima legge di bilancio ci concentreremo sul ceto medio, che rappresenta la spina dorsale del Paese”.

Meloni ha difeso l’operato dell’esecutivo sul piano internazionale ed economico: “Siamo rimasti coerenti con gli impegni presi con gli italiani, e numeri alla mano sembra che gli italiani lo riconoscano. Amiamo questa nazione e lavoriamo per restituirle il futuro di benessere e autorevolezza che merita”.
L’elogio alla politica “in carne e ossa”
Un passaggio è stato dedicato alla percezione esterna dell’Italia: “Il Paese è tornato protagonista in Europa e nel mondo, si mostra stabile, credibile e solido, anche dal punto di vista economico. Lo dimostra la ritrovata fiducia degli investitori e dei mercati. Siamo di fatto l’ancora di stabilità in Europa”.
Meloni ha poi voluto ringraziare l’Udc per il sostegno al governo e per il radicamento nei territori: “Qualcuno pensa che tutto questo possa essere sostituito dal voto online, ma niente può rimpiazzare il confronto diretto e il sentirsi parte di una comunità”, ha detto. “Grazie per questa due giorni che dimostra che i partiti sono ancora reali e sanno fare proposte concrete”.
Parlando della coalizione, Meloni ha sottolineato la compatibilità delle diverse anime del Centrodestra: “Siamo insieme per scelta, condividiamo gli stessi obiettivi. Le nostre diversità ci rendono più forti, e trovare una sintesi è semplice quando si parte da valori comuni”.
Un messaggio rivolto non solo agli alleati presenti, ma anche agli elettori: “Si può invertire il declino, ci vogliono lavoro e sacrifici ma si può fare. L’Italia ha tutte le carte in regola per tornare ad avere un futuro”.
“Abbassare i toni”
Dopo le dichiarazioni di Meloni a stretto giro è arrivata la replica delle opposizioni. L’esponente di Avs, Angelo Bonelli, ha definito “indegna e gravissima” l’accusa alla Sinistra, ricordando di aver sempre preso le distanze dalla violenza e denunciando le minacce ricevute personalmente, tra cui inviti a ucciderlo e insulti rivolti anche a sua figlia. Bonelli ha chiesto al Premier di abbassare i toni e di invitare tutti a fermare l’escalation.
Sulla stessa linea il dem Piero De Luca, che a Napoli, durante un evento sull’Europa, ha richiamato alla responsabilità dopo le parole del Presidente Mattarella. Per De Luca è necessario rafforzare l’integrazione europea e riportare il dibattito politico sui contenuti. Non è mancata una critica al governo Meloni, giudicato deludente su lavoro, sanità e sviluppo, mentre ha rivendicato il lavoro del precedente esecutivo Conte II sul Pnrr e il sostegno al Mezzogiorno.