Dalle rilevazioni dell’Abi emerge un quadro di tassi di mercato in moderato aumento, ma con segnali di stabilità sul fronte del credito a famiglie e imprese. Nei primi giorni di settembre, l’Euribor a tre mesi si è attestato in media al 2,05%, in crescita rispetto al minimo di giugno (1,98%). Il BOT semestrale si è mosso sul 2%, mentre l’IRS a dieci anni è salito al 2,67% e il BTP decennale al 3,57%, entrambi in rialzo rispetto ai livelli di fine 2024
Sul fronte del credito, i tassi mostrano un progressivo allentamento: ad agosto il costo medio dei nuovi finanziamenti alle imprese è sceso al 3,42% (dal 5,45% di fine 2023), mentre i mutui per la casa si sono attestati al 3,31%. Il tasso medio complessivo sui prestiti si è fermato al 3,92%.
L’ammontare dei prestiti è cresciuto dell’1,4% annuo, con un incremento del 2% alle famiglie e dello 0,7% alle imprese, confermando una tendenza positiva che dura da mesi
Depositi e raccolta
I risparmiatori continuano a favorire i depositi: ad agosto 2025 la raccolta diretta è aumentata del 2,5% su base annua. I depositi, nelle varie forme, segnano un +2,7%, mentre la raccolta tramite obbligazioni cresce più lentamente (+0,9%). Sul fronte dei rendimenti, i depositi vincolati offrono in media il 2,02%, mentre le obbligazioni bancarie si collocano al 2,52%. Ancora bassa la remunerazione dei conti correnti, ferma allo 0,27%
Segnali incoraggianti arrivano anche dalla qualità del credito: i crediti deteriorati netti a luglio sono scesi a 29,5 miliardi di euro, pari all’1,41% del totale dei prestiti, in ulteriore riduzione rispetto a fine 2024. Un calo drastico se confrontato con il picco di 196 miliardi registrato nel 2015.