Il peso del fisco per le piccole imprese italiane ha superato la soglia del 52%, un livello che rischia di soffocare la capacità di investimento e crescita di un settore già messo alla prova da crisi economiche e pandemia. A lanciare l’allarme è la Fapi, Federazione delle associazioni delle piccole imprese, attraverso la voce del suo Presidente nazionale Gino Sciotto. “Un vero e proprio macigno – denuncia Sciotto – soprattutto nei momenti di difficoltà economica come quelli attraversati negli ultimi anni. Per questo riteniamo di buon senso la posizione espressa da alcuni esponenti del Governo in merito alla rottamazione delle cartelle. Una misura che, anche se selettiva, può rappresentare una boccata d’ossigeno per chi è realmente in difficoltà con il fisco, e non per i recidivi che approfittano per non pagare le tasse”.
Partite Iva sotto pressione
La Fapi sottolinea come le partite Iva e i piccoli imprenditori non siano evasori, ma spesso si trovino costretti a rinviare i pagamenti proprio a causa dell’elevata pressione fiscale. “A questa categoria – prosegue Sciotto – deve essere garantita la possibilità di uscire dai debiti, così da poter tornare a investire e crescere, generando lavoro e sviluppo per il Paese”.