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“Le scuole non sono imprese” dalla ‘Lectio Magistralis’ del Prof. Nuccio Ordine – terza parte

Tra finanziamenti, scoperte fortuite nella ricerca, insegnamento telematico e ruolo dell’insegnante
martedì, 9 Settembre 2025
4 minuti di lettura

Il Prof. Nuccio Ordine analizza alcuni aspetti molto delicati e controversi intorno ai finanziamenti per la ricerca, all’insegnamento telematico e anche al rapporto tra Stato-docente-studenti. La prima domanda, che pone anche a sé stesso, è: “I grandi finanziamenti in Europa a chi vanno?” E per risposta fa un ragionamento per dimostrare come i finanziamenti dovrebbero essere erogati, dicendo che: “La ricerca, la prima cosa che sappiamo, è che noi non sappiamo dove andiamo a finire. Uno dei temi forti della ricerca è la Serendipity”.

Serendipity: la capacita o la fortuna di fare scoperte felici

“Io sto per andare a cercare una cosa e poi ne scopro un’altra; quindi nella ricerca non può essere tutto previsto. La ricerca di base e la ricerca di ‘long duree’ è una ricerca che richiede anni, ma che gli Stati non finanziano più; il Cern di Ginevra è un’eccezione. Un paradiso terrestre dentro un mondo dove le imprese mettono i soldi e chiedono alle Università di produrre un prodotto, un’acqua minerale, una cosa qualsiasi. La scienza può progredire ma non farà le grandi rivoluzioni”.

Osamu Shimomura (1928/2018)

Osamu Shimomura, noto per il premio Nobel per la chimica 2008 insieme a Martin Chalfie e Roger Tsien, per la scoperta della Green Fluorescent Protein, usata come marcatore in medicina.

Il Prof. Ordine ne commenta, in sintesi, il percorso scientifico, ricordando che: “Parte da una domanda, perché la buona ricerca parte sempre da una buona domanda. Si interroga su una cosa che deriva, puramente, dalla curiosità. Shimomura non si sta chiedendo: ‘Con questa ricerca quanti soldi guadagno? No! vuole capire la natura e allora lavora vent’anni della sua vita per rispondere a una domanda. Quale è la domanda? Perchè la Medusa che si chiama Aequorea Victoria produce una fluorescenza verde?”. Osamu, vent’anni della sua vita, poi a un certo punto riesce ad estrarre la proteina di questa fluorescenza verde che sta nella Medusa, proteina che gli è valso il premio Nobel, ritenuto marcatore fondamentale in medicina per esperimenti tecniche di biologia molecolare. Senza questo marcatore noi non avremmo fatto per alcune malattie dei progressi enormi, perché quella fluorescenza ci fa capire quando il cervello si muove in certi momenti e che tipi di reazioni. Ciò vuol dire che se noi pensiamo di fare ricerca scientifica solo applicando i fatti, i fatti, i fatti di Dickens e applicando l’utile, l’utile, l’utile della produzione e del mercato, noi ammazziamo la scienza come ammazziamo le discipline umanistiche.”

Il compito oggi di un buon Professore

“Il compito di un buon professore è di fare ‘il salmone’; cosa fanno i salmoni? L’acqua che ti porta sotto e tu devi andare sopra, controcorrente. Far capire agli studenti che non si va a scuola per prendere un diploma, non ci si iscrive all’Università per prendere una laurea. Si va a scuola per imparare; si va a scuola per conoscere; si va a scuola per cercare di diventare ‘migliori’. Questa è la funzione principale della Scuola”.

Antonio Machado (1875/1939) poeta e scrittore spagnolo

Il Professor Ordine cita dei versi di una poesia di Antonio Machado per rafforzare il concetto sul delicato cammino scolastico e universitario “…come grande poeta spagnolo che scrive dei versi meravigliosi:

‘Caminante, son tua huellas el camino, y nada mas; caminante, no hay camino, se hace camino al andar’”.

(Viandante, sono le tue orme il sentiero e niente più; viandante, non esiste il sentiero, il sentiero si fa camminando.) “Significa che per il viaggiatore non c’è cammino, il cammino si fa camminando.” “…l’obiettivo nostro è concentrarsi sul fatto che noi abbiamo una grande occasione con la Scuola, l’Università; e questa occasione è un’occasione formativa ed è nell’esperienza che noi ci formiamo.”

Lockdown e insegnamento telematico

Il prof. Nuccio Ordine, nella sua lunghissima “Lectio Magistralis” del 22 settembre 2022 esterna molte sue opinioni e dissensi sulla didattica tra cui la seguente:

“…io sono stato un feroce avversario di quei Rettori che dicevano ‘che bello! La pandemia ci ha fatto capire che ormai il futuro è dell’insegnamento telematico.’ Orrore, orrore l’insegnamento telematico; l’insegnamento telematico è stato utile nel momento della necessità; ed è bene che le tecnologie ci siano”. “Però, un professore che l’insegnamento vi ha dato è un insegnante. È uno che non sa che si ha uno a uno schermo anonimo, freddo. Quando io insegno guardo negli occhi i miei studenti”.

“Io mi ricordo che nei primi anni avevo 300 studenti, adesso ne ho 405 e guardavo negli occhi quelli che potevo guardare. Ma quando vedevo gli studenti, all’inizio della mia carriera, che guardavano nel soffitto, io tornavo a casa la sera e mi chiedevo: Dove ho sbagliato? Perché guardano il soffitto? E se tu perdi questo contatto umano con loro, se tu non riesci a trasmettere, è chiaro che poi diventa un grande disastro. Ora, rallentare il tempo della produttività significa abbandonarsi all’avventura dell’inatteso, all’avventura della scoperta, all’avventura dell’improbabile che è questa la vera formazione che noi dobbiamo dare ai nostri studenti”.

Ruolo e stima dell’insegnante ieri e oggi

Altro argomento delicato e che sta molto a cuore al Prof. Ordine è il ruolo dell’insegnante di ieri e di oggi e ne analizza la svalutazione e la perdita dell’identità e della dignità, così argomentando:

“Io sono nato in un piccolo paesino del sud. Quarant’anni fa, cinquant’anni fa, nel mio paese, il professore di liceo era l’Autorità più importante del paese, perché non si misurava l’autorità sui soldi che uno guadagnava.” “… il professore veniva ritenuto l’uomo saggio perché sapeva…” “…c’era un rispetto per la conoscenza, in questa società dove tutto si misura sul conto in banca che noi abbiamo; dove la dignità umana si misura: più soldi hai e più sei dignitoso. La Scuola e l’Università dovrebbero far capire esattamente il contrario ai nostri studenti, ma in questa società i professori non hanno la dignità che meriterebbero”.

L’ingresso delle nuove tecnologie

“Ha dato il colpo di grazia alla centralità del professore, perché oggi si pensa che la buona scuola, la scuola moderna, la scuola del futuro, la scuola modello, la fanno i computer, le piattaforme digitali, le aule virtuali. Si usa una parola orribile: Scuola 4.01; parola orribile.” “…Quando arriva il programma … 5.0 devi buttare dall’uno al quattro che non servono più. Quattro significa che tutto quello che c’è prima non è buono, è obsoleto; bisogna cestinarlo. Quello che conta è quello che c’è adesso, che è una cosa che nella scuola fa a pugni con l’idea di scuola. Noi siamo i garanti del passato e dell’importanza”. “Nel PNRR- è stato sottolineato – sono stati previsti 4,9 miliardi per la scuola digitale. Mi chiedo: cablare le scuole, comprare i computer, mettere tutte le connessioni possibili, veramente può rendere la nostra scuola una scuola migliore?”.

Segue prosieguo lezione e altre citazioni

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