“Quest’anno non serve nessuna manovra correttiva: i conti stanno andando esattamente come avevamo previsto”. Con queste parole il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha aperto ieri il suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Davanti a una platea di oltre 200 tra manager e rappresentanti istituzionali, il titolare di via XX Settembre ha ribadito la linea di prudenza e realismo del governo Meloni. “L’economia ha subito qualche rallentamento, ma ne avevamo già tenuto conto abbassando la previsione allo 0,6%. Ritengo che le nostre stime saranno confermate”, ha spiegato Giorgetti, respingendo l’idea di una manovra impostata unicamente come aggiustamento dei conti: “Non siamo di fronte a tagli o sacrifici imposti, ma a un lavoro pragmatico e basato sui dati disponibili”.
Il Ministro ha quindi ironizzato sulle indiscrezioni circolate in estate: “Ad agosto c’è il calciomercato e c’è anche il mercato delle manovre, con ipotesi più o meno fantasiose. Ma per serietà il governo deve parlare solo quando il quadro è chiaro”.
I rischi globali
Uno dei passaggi più analizzati del suo discorso ha riguardato la geopolitica economica: “Il problema più serio resta il deficit commerciale con la Cina e, più in generale, con i Paesi asiatici. L’overcapacity cinese, con produzioni a prezzi non remunerativi, altera la competizione globale e va considerata come fattore strutturale”. Giorgetti ha anche richiamato l’attenzione sull’impatto della spesa per la difesa, tema che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi mesi. In Europa, ha rivendicato il rispetto delle nuove regole di bilancio: “Siamo tra quelli che, dopo aver contestato i criteri, li stanno seguendo in modo più puntuale”.
Salvini: “Orgoglio per le banche”

Il Vicepremier Matteo Salvini, intervistato da Class Cnbc a margine del Forum, ha lanciato un messaggio diretto agli istituti di credito: “Se una parte dei 46,5 miliardi di utili derivanti da garanzie statali tornerà a famiglie e imprese, le banche dovranno esserne orgogliose”. Il leader della Lega ha rivendicato i progressi dell’Italia: «Qualche anno fa eravamo il malato d’Europa. Oggi, mentre Francia e Germania arrancano, noi abbiamo crescita, spread sotto i 100 punti, Borsa ai massimi e disoccupazione ai minimi”.
“Sul fronte politico Salvini ha insistito sulla “pace fiscale” e sul tema delle infrastrutture: “Non è degno di un Paese civile pagare 418 stipendi per difendere i cantieri della Tav. La politica deve dividersi su giustizia, immigrazione, autonomia, non su viadotti e ponti”. E sul Ponte sullo Stretto: “Opera totalmente pubblica. Se avrà anche un uso militare lo dirà la storia, ma i lavori partiranno tra settembre e ottobre, dopo il via libera della Corte dei Conti”.

Nordio: “Riforma della giustizia non sia un referendum sul governo”
Ieri presente a Cernobbio anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha colto l’occasione per mettere in guardia da derive politiche: “Mi auguro che il referendum non si trasformi in un sì o no su Meloni. Deve restare un passaggio tecnico-giuridico”. Ha ricordato i risultati raggiunti (“ridotti del 27,7% i tempi delle cause civili”) e spiegato che la riforma della custodia cautelare avrebbe evitato casi come l’inchiesta urbanistica di Milano, con arresti revocati dopo pochi giorni: “Rispettiamo il dissenso dei magistrati, ma sarebbe grave se si saldasse con le opposizioni in una campagna politica. La magistratura perderebbe la sua immagine di imparzialità”.
Zangrillo: “Pa moderna”

Il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha rivendicato invece i risultati delle nuove assunzioni: “Tra il 2023 e il 2024 oltre 350mila ingressi. Nei primi otto mesi del 2025 abbiamo pubblicato 11.500 bandi per più di 100mila posizioni”. Per il Ministro la narrazione sulla “Pa ridondante” è infondata: “In Italia i dipendenti pubblici sono il 5,7% della popolazione, contro l’8-9% di Francia, Germania e Spagna”.
Il sostegno a Meloni
A chiudere il coro di interventi, il Capogruppo di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami: “Mercati e investitori sono tornati a fidarsi dell’Italia. Merito del governo Meloni, che ha messo in sicurezza i conti dopo anni di assistenzialismo”. Un televoto lampo tra i partecipanti al Forum ha confermato questo clima: oltre l’80% di manager e imprenditori ha promosso l’operato dell’esecutivo, mentre più del 70% ha bocciato quello delle opposizioni.