È stato il cedimento di un cavo a provocare il tragico deragliamento della funicolare “Glória” lo scorso 4 settembre, nel cuore della capitale portoghese. Lo conferma il primo rapporto preliminare dell’Ufficio per la prevenzione e le indagini sugli incidenti aerei e ferroviari (GPIAAF), che ha ricostruito la dinamica dell’incidente costato la vita a 16 persone e il ferimento di altre 22. Secondo gli investigatori, il cavo che collega i due vagoni – uno in salita e uno in discesa – si è spezzato improvvisamente, causando la perdita di controllo della cabina che stava scendendo lungo Calçada da Glória. Il sistema ha reagito come previsto: interruzione automatica della corrente e attivazione dei freni. Ma la velocità accumulata, circa 60 km/h in meno di un minuto, ha reso vano ogni tentativo di arresto. “I freni hanno funzionato, ma non sono bastati,” ha dichiarato un portavoce del GPIAAF. Il cavo si è rotto in un punto nascosto, non accessibile senza smontare il veicolo, e dopo soli 337 giorni di utilizzo, ben prima della soglia prevista per la sostituzione (600 giorni). La funicolare, inaugurata nel 1885 e classificata monumento nazionale dal 2002, era stata sottoposta a regolare manutenzione. Un’ispezione era stata effettuata anche la mattina stessa dell’incidente, senza rilevare anomalie. L’azienda Carris, che gestisce il trasporto pubblico cittadino, ha avviato un’indagine interna, mentre la procura ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Nel frattempo, le tre funicolari storiche di Lisbona sono state sospese per controlli straordinari. La città, ancora sotto shock, si interroga su come un simbolo della sua identità urbana possa essersi trasformato in una trappola mortale.
