Oltre sei israeliani su dieci si dichiarano favorevoli a un accordo con Hamas che includa il rilascio di tutti gli ostaggi, un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe dalla Striscia di Gaza. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Israel Democracy Institute tra il 24 e il 28 agosto, secondo cui il 64,5% degli intervistati ritiene che il governo dovrebbe accettare un’intesa di questo tipo. Il sondaggio rivela che il consenso attraversa quasi tutti gli schieramenti politici. Tra gli ebrei israeliani, il 62% sostiene l’accordo, mentre tra i cittadini arabi la percentuale sale all’81%.
Il sostegno è massimo tra gli elettori di sinistra (92%), ma resta significativo anche nel campo conservatore: il 52% degli elettori del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu, è favorevole all’intesa. Più della metà degli elettori dei partiti ultraortodossi, Shas e Ebraismo Unito della Torah, condividono la stessa posizione. L’unica eccezione è rappresentata dal Sionismo Religioso del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, dove appena il 23% degli elettori appoggia l’ipotesi di un accordo.
La guerra continua
Il dibattito interno si intensifica mentre proseguono i bombardamenti. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, almeno 31 palestinesi sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani sulla Striscia, tra cui tre persone che stavano aspettando aiuti umanitari a Khan Younis.