Il dibattito sul Ponte sullo Stretto torna ad accendersi dopo le dichiarazioni dell’Ambasciatore statunitense presso la Nato, Matthew Whitaker, che ha escluso la possibilità di computare i costi dell’opera tra le spese militari utili a raggiungere l’obiettivo del 5% del Pil previsto dagli impegni assunti dai Paesi membri. Una presa di posizione che ha subito innescato la reazione della Cgil, da tempo critica nei confronti del progetto. “La strategia del Governo Meloni e della maggioranza di tentare di giustificare l’opera attraverso artifici contabili e dichiarazioni propagandistiche si scontra con la dura presa di posizione degli Stati Uniti. Avevamo ragione noi. Se il Ministro Salvini, anziché attaccare a testa bassa la Cgil, ci avesse dato ascolto, il Paese si sarebbe risparmiato uno sberleffo internazionale», ha affermato il Segretario confederale Pino Gesmundo.
Secondo Gesmundo, la scelta del Governo di chiedere una deroga alla direttiva europea Habitat rappresenta “non solo un errore nel merito, ma anche un segno di evidente mancanza di analisi su alternative meno impattanti”.
L’appuntamento a Bruxelles
“Il Ponte – ha proseguito – non può essere considerato un’infrastruttura di rilevanza militare, né di interesse strategico per l’Ue, per la Nato e per lo stesso Sud Italia, dove i necessari investimenti in infrastrutture di base, come acqua, ferrovie, strade e sanità, vengono distratti e dirottati verso un’opera che si rivela sempre più pura propaganda politica”. Il dirigente sindacale ha annunciato che l’11 settembre la Cgil sarà ascoltata dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo per illustrare le proprie ragioni: “Esporremo formalmente la posizione del sindacato e chiariremo perché questa infrastruttura, oltre a essere inutile, è insostenibile economicamente, dannosa sotto il profilo ambientale e strategico. Ci auguriamo che, alla luce dello schiaffo ricevuto dagli Stati Uniti, il Governo ritiri immediatamente la richiesta di deroga alla direttiva europea e che la Commissione la respinga definitivamente»” ha detto Gesmundo. Il Segretario ha concluso ribadendo la linea della Cgil: “Continueremo a presidiare affinché vengano rispettati i principi di sostenibilità, trasparenza e conformità alle normative europee e internazionali”.