Il Vietnam si risveglia sotto shock dopo il passaggio del tifone Kajiki, che ha colpito duramente il Paese provocando almeno tre vittime e tredici feriti. Le strade della capitale Hanoi sono state sommerse da piogge torrenziali, trasformandosi in fiumi di fango e detriti, mentre milioni di cittadini affrontano blackout, evacuazioni e danni ingenti alle infrastrutture. Kajiki ha toccato terra lunedì nella zona di Vinh, a circa 300 chilometri a sud di Hanoi, con venti che hanno superato i 130 km/h. La furia del tifone ha sradicato alberi, abbattuto linee elettriche e scoperchiato migliaia di abitazioni. Oltre 1,6 milioni di persone sono rimaste senza elettricità, mentre le autorità hanno evacuato circa 600.000 residenti dalle province costiere più esposte. A Hanoi, le piogge incessanti hanno paralizzato il traffico e costretto alla chiusura scuole, uffici e mercati. Le immagini diffuse dai media locali mostrano motociclette sommerse, autobus bloccati e cittadini che si muovono a piedi tra le acque fangose. Le autorità hanno lanciato l’allerta per frane e alluvioni improvvise in almeno otto province, mentre il governo ha mobilitato oltre 16.000 militari per le operazioni di soccorso. Il tifone Kajiki è il quinto a colpire il Vietnam nel 2025, e secondo gli esperti potrebbe eguagliare l’intensità del devastante Yagi dello scorso anno. La crisi climatica, con l’innalzamento delle temperature marine, sta rendendo questi eventi sempre più frequenti e violenti. Il ministero dell’Agricoltura ha già stimato perdite economiche per oltre 21 milioni di dollari nei primi sette mesi dell’anno. Mentre Kajiki si dirige verso il Laos, indebolendosi, il Vietnam conta i danni e piange le vittime. Il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore, con nuove piogge previste e un sistema di emergenza messo a dura prova.
