Uniformi impeccabili e capelli “appropriati”: è questa la nuova linea imposta alle oltre 5.000 scuole pubbliche di El Salvador dalla ministra dell’Istruzione Karla Trigueros, ufficiale dell’Esercito e volto emergente del governo Bukele. A partire dal 20 agosto, gli studenti dovranno sottostare a controlli regolari sul taglio di capelli, in un clima che molti definiscono da caserma. La misura, presentata come parte di un piano per “rafforzare disciplina e ordine”, ha scatenato un acceso dibattito nel Paese. Trigueros, 35 anni, ha assunto l’incarico solo pochi giorni fa, ma ha già visitato diverse scuole in uniforme mimetica, simbolo di un approccio che mescola educazione e rigore militare. “Vogliamo formare cittadini esemplari, pronti a costruire il nuovo El Salvador,” ha dichiarato la ministra in una nota ufficiale. Ma i sindacati degli insegnanti non ci stanno. “Questa è militarizzazione dell’istruzione,” ha tuonato il presidente della Federazione Nazionale Docenti, che teme un clima repressivo e la perdita di autonomia pedagogica. Le nuove regole impongono tagli corti per i ragazzi e acconciature sobrie per le ragazze. I presidi sono tenuti a effettuare ispezioni settimanali, con possibilità di sospensione per chi non si conforma. Sui social, le reazioni sono contrastanti: c’è chi applaude il ritorno alla disciplina, e chi denuncia una deriva autoritaria. Il presidente Nayib Bukele, fautore di una politica di sicurezza muscolare, ha difeso la nomina di Trigueros come “strategica per il futuro del Paese”. Ma intanto, tra le aule e i cortili scolastici, si respira un’aria nuova — e non tutti sembrano pronti ad accettarla senza pettine e forbici.
