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Caro scuola, stangata d’autunno: libri e corredo più cari, alloggi universitari inaccessibili

L’Unione nazionale consumatori denuncia aumenti fino al 14% sui testi in quattro anni, rincari record per la cancelleria e affitti fuori sede sempre più proibitive
sabato, 23 Agosto 2025
2 minuti di lettura

Con la riapertura delle scuole alle porte, le famiglie italiane si trovano di fronte a un nuovo salasso. Secondo l’analisi dell’Unione nazionale consumatori su dati Istat, il costo della scuola continua a correre: crescono i libri, aumentano i prezzi di penne e quaderni, e per gli studenti universitari fuori sede gli affitti sono sempre più proibitivi. Un fenomeno che rischia di trasformarsi in un’emergenza sociale: la scuola, che dovrebbe essere un diritto universale e gratuito, diventa per molte famiglie un capitolo di spesa insostenibile, specie in un contesto di inflazione che ha già eroso redditi e risparmi. I manuali restano la voce più pesante del bilancio. Nel 2025 il rialzo medio è del 2,8% rispetto all’anno scorso, con un’incidenza particolarmente forte per le scuole superiori, dove oltre ai testi obbligatori pesano dizionari e volumi “consigliati” dai docenti.

Il confronto con gli anni passati è eloquente: +6,7% sul 2023 e quasi +12% rispetto al 2022. In quattro anni, dal 2021, la spesa per i libri è cresciuta del 14,4%. Un andamento che rende evidente come ogni settembre la “lista della spesa” scolastica sia diventata più lunga e onerosa, mentre gli stipendi medi restano fermi.

Cancelleria: rincari a catena

Non va meglio per il materiale di tutti i giorni. Penne, matite ed evidenziatori segnano un rincaro del 6,9% in un anno, +16,6% sul 2022 e +24,2% sul 2021. Sono aumenti che, pur sembrando piccoli nelle singole cifre, diventano pesantissimi quando si sommano nel corso dell’anno scolastico e in famiglie con più figli.Più contenuto, ma comunque significativo, il rialzo per quaderni e risme di carta: +1,5% sul 2024. Ma qui il dato va letto con attenzione: il prezzo della carta era già esploso con gli shock energetici del 2022 e del 2023. Risultato: rispetto al 2021, oggi si spende oltre il 20% in più.

Universitari, alloggi sempre più cari

Per gli studenti fuori sede, il problema più grave resta quello degli affitti. Gli alloggi universitari aumentano del 6% in un anno, ma rispetto al 2023 il rincaro è addirittura del 13,6%. Dal 2021 a oggi, quasi +20%.

Una situazione che, nelle grandi città come Milano, Roma o Bologna, si traduce in stanze a prezzi spesso proibitivi, anche oltre i 600-700 euro mensili. E a farne le spese sono soprattutto i ragazzi provenienti da famiglie a reddito medio-basso, che rischiano di rinunciare agli studi per mancanza di risorse.

L’appello dei consumatori

“Il governo intervenga subito con un decreto che elimini i vincoli agli sconti sui libri scolastici”, ha chiesto il Presidente dell’Unione Consumatori Massimiliano Dona. La legge del 2011, modificata nel 2020, impedisce di superare il tetto del 15% di sconto sul prezzo di copertina, anche sotto forma di buoni. Una norma pensata per tutelare le librerie tradizionali, ma che oggi penalizza le famiglie. “Fino al 2019 gli sconti arrivavano al 25%. Ora, di fatto, i genitori pagano una tassa occulta del 10%”.

Anche l’Antitrust ha confermato la denuncia, sottolineando che “non è appropriato addossare ai consumatori i costi di sostegno al settore editoriale”, trattandosi di testi obbligatori per legge.

Libri digitali e riuso bloccato

Un altro nodo è quello delle licenze digitali. Molti manuali contengono codici per accedere a contenuti online, ma una volta utilizzati non sono più trasferibili. In questo modo si limita il mercato dell’usato e si deprezza il valore del libro, rendendo di fatto inutile il riciclo.

“Un abuso che penalizza i consumatori e ostacola il comodato gratuito”, denuncia Dona, ricordando che l’Antitrust ha riconosciuto come questa pratica crei disparità rispetto alle edizioni cartacee.

Le proposte

L’Unione Consumatori ha chiesto un pacchetto di misure strutturali: azzerare l’Iva sui libri scolastici, potenziare le detrazioni fiscali per le spese di istruzione, includendo finalmente i testi, e introdurre regole che impediscano pratiche scorrette sul digitale.

Nell’attesa di un intervento politico, restano i piccoli accorgimenti. Ecco i suggerimenti più utili per le famiglie:supermercati e piattaforme online sconti fino al 15%); mercato dell’usato (acquistando direttamente da altri studenti si risparmia fino al 50%); e-book (alternativa economica, ma da verificare con la scuola); evitare le mode (zaini e astucci ʼdi marcaʼ costano anche il 40% in più); attendere i professori (per materiali tecnici meglio aspettare le indicazioni); biblioteche e comodato (il prestito annuale resta un’opzione importante).

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