Nel mese di giugno la produzione del settore delle costruzioni ha registrato un arretramento. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, nell’area dell’euro la flessione è stata dello 0,8 per cento rispetto a maggio, mentre nell’intera Unione europea il calo si è fermato allo 0,5 per cento. Una frenata che segue la contrazione già registrata a maggio, quando l’attività edilizia era scesa del 2,1 per cento nei Paesi della moneta unica e dell’1,9 per cento considerando l’Ue nel complesso.
Un anno in crescita nonostante la frenata mensile
Se si guarda non al confronto mensile ma a quello annuale, i dati cambiano volto. A giugno la produzione delle costruzioni è risultata infatti più alta dell’1,7 per cento nell’area euro e dell’1,9 per cento nell’Ue rispetto allo stesso mese del 2024. Si tratta quindi di un andamento che combina un rallentamento a breve termine con una crescita strutturale su base annua.
Andamenti diversi tra i comparti
Il settore delle costruzioni non è un blocco unico ma comprende attività distinte. La costruzione di edifici, che riguarda abitazioni e immobili commerciali, ha segnato un calo dell’1,8 per cento a giugno rispetto al mese precedente. Al contrario, l’ingegneria civile, cioè la realizzazione di infrastrutture come strade, ponti e opere pubbliche, è cresciuta dello 0,5 per cento. Le attività specializzate, che includono ad esempio lavori di installazione e rifinitura, hanno mostrato una flessione dello 0,2 per cento.
Differenze nell’Unione europea
Guardando all’intera Ue, il quadro è in parte diverso. Qui la costruzione di edifici è diminuita dell’1,6 per cento, l’ingegneria civile ha segnato un lieve calo dello 0,1 per cento, mentre le attività specializzate sono aumentate dello 0,3 per cento. Le differenze mettono in luce la varietà delle dinamiche nei diversi Paesi membri.
Paesi con i cali più marcati e con i maggiori rialzi
Le flessioni più significative sono state registrate in Spagna con un calo del 5,6 per cento, in Ungheria con un meno 5,3 e in Slovenia con un meno 3,7. In controtendenza alcuni Stati dell’Europa centrale e orientale: la Slovacchia ha segnato un aumento del 5,3 per cento, la Romania del 4,5 e la Polonia del 3,2.
Il quadro annuale dei settori
Su base annua la produzione edilizia nell’area euro è cresciuta del 3,3 per cento nel comparto degli edifici, del 2,9 per cento nell’ingegneria civile e dello 0,9 per cento nelle attività specializzate. Nell’Ue gli aumenti sono stati rispettivamente del 3,9, dell’1,3 e dell’1,5 per cento.
Le variazioni nei singoli Stati
Guardando sempre al confronto annuale, spicca l’aumento molto forte della Spagna, che segna un più 31,4 per cento. Rilevanti anche i progressi della Repubblica Ceca con più 14 e della Slovacchia con più 9,8. All’opposto, cali sono stati osservati in Francia con meno 5,1, in Austria con meno 5, in Germania con meno 2,5 e in Svezia con meno 0,3.
Il significato del PMI e i dati di agosto
Accanto ai numeri sulle costruzioni, arrivano quelli sull’andamento dell’economia nel suo complesso. Si tratta degli indici PMI, acronimo di Purchasing Managers’ Index, cioè l’indice dei direttori agli acquisti. Questo indicatore misura, attraverso sondaggi tra le imprese, se un settore è in espansione o in contrazione. La soglia chiave è 50 punti: sopra questa cifra indica crescita, sotto segnala contrazione.
Manifattura in ripresa, servizi in rallentamento
Ad agosto l’indice PMI manifatturiero dell’area euro si è attestato a 50,5 punti, in rialzo rispetto ai 49,8 di luglio e al livello più alto degli ultimi 38 mesi. Il settore dei servizi ha invece segnato un rallentamento, scendendo a 50,7 punti contro i 51 di luglio, toccando il minimo da due mesi. L’indice composito, che tiene insieme manifattura e servizi, è salito a 51,1 punti dai 50,9 del mese precedente.
Il commento degli analisti di S&P Global
Gli esperti di S&P Global, che pubblicano i dati PMI, hanno spiegato: “Il modesto aumento dell’attività è stato il maggiore dal maggio 2024. La produzione è adesso aumentata costantemente negli ultimi otto mesi. La maggiore espansione della produzione a metà del terzo trimestre dell’anno è stata supportata dal settore manifatturiero la cui produzione è aumentata stabilmente ed al tasso più rapido in quasi tre anni e mezzo. Nel frattempo l’attività terziaria è aumentata per il terzo mese consecutivo, anche se leggermente e di meno che a luglio”.