L´”Alaska”, vastità di paesaggi unici ed incontaminati appartenente Alaska della nostra Storia recente ovvero l’incontro tra Putin e Trump, momento cruciale per i futuri sviluppi nelle relazioni politiche internazionali.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le tensioni tra Stati Uniti e Russia (allora Unione Sovietica) aumentarono , portando a una corsa agli armamenti e a conflitti per procura in vari Paesidel mondo. E gli incontri storici fra America e Russia sono stati sempre fondamentali nelle ridefinizione della geopolitica moderna. Gli Eventi chiave consegnati alla Storia che ricordiamo:
La Crisi dei Missili di Cuba (1962): quando l’installazione di missili sovietici a Cuba portò il mondo sull’orlo di una guerra nucleare. Il conflitto si risolse grazie a negoziati tra John F. Kennedy e Nikita Krusciov.Il Trattato SALT (Strategic Arms Limitation Talks): negoziazioni che hanno portato a limitazioni sugli armamenti nucleari tra le due superpotenze. La Perestrojka e la Glasnost (anni ’80): Riforme avviate da Michail Gorbačëv che hanno portato a una maggiore apertura e hanno facilitato la fine della Guerra Fredda. Il Summit di Reykjavik (1986): incontro tra Reagan e Gorbačëv che ha gettato le basi per future intese sul disarmo. La fine della Guerra Fredda (1991) quando con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, le relazioni tra Stati Uniti e Russia subirono un cambiamento significativo, passando da antagonismo a cooperazione. L’incontro di ieri, data simbolica 15 Agosto 2025, già consegnato alla Storia, con il faccia a faccia tra Putin e Trump, ha rappresentato un significativo tentativo di riavvicinamento tra due potenze storicamente in conflitto, ed oggi in in particolare per i contesti di guerra in Ucraina, Israele-Palestina, Siria. Entrambi i Leader hanno cercato ovviamente di tutelare i propri interessi strategici.
Trump ha mostrato un atteggiamento più conciliatorio nei confronti della Russia, mentre Putin ha cercato di rafforzare la posizione della Russia sulla scena mondiale. L’incontro ha sollevato interrogativi sulle alleanze tradizionali, in particolare tra gli Stati Uniti e i loro alleati europei. Ha anche aperto discussioni sulla direzione futura della geopolitica. Ha evidenziato chiaramente il potere della diplomazia diretta ,stile di relazione di Trump che gli e´ proprio e che tende a favorire relazioni personali dirette con altri leader. L’incontro di ieri ha certamente sollevato importanti questioni etiche evidenziando la necessità di un equilibrio tra dialogo, diritti umani e valori democratici.
Ad esempio: la Responsabilita´morale ove ileader di potenze mondiali hanno una responsabilità etica non solo verso i loro cittadini, ma anche verso la comunità internazionale. Il dialogo ha sottolineato sì l’importanza della diplomazia rispetto alla guerra ma ha messo in evidenza la difficoltà di coniugare interessi nazionali con la necessità di promuovere valori universali di democrazia e pace.
La riflessione è d’obbligo: può il dialogo tra leader di paesi con storie di violazioni dei diritti umani portare al dilemma che si stia legittimando un regime autocratico? Ieri a Putin è, stata data la possibiltà di riaffacciarsi con autorità sulla scena politica mondiale mentre Trump ha assunto un ruolo piu´ defilato facendo gli onori di casa con la galanteria di un signor maggiordomo. Ma Trump ha un estremo interesse ad una collaborazione con la Russia di Putin per diversi motivi strategici e politici Trump vede la cooperazione con la Russia un modo per contrastare l’influenza crescente della Cina a livello globale e sottolineando l’importanza di combattere il terrorismo internazionale crede che una partnership con la Russia possa rafforzare gli sforzi contro un certo terrorismo, specialmente in Medio Oriente.Anche l’idea di collaborare su progetti energetici e commerciali è stata un altro punto di loro grande interesse. La Russia è una grande potenza energetica e potrebbe avere un ruolo significativo nella fornitura futura di energia. Il ruolo dell’Europa e della NATO?
Ieri non pervenuti ma non erano della partita come non lo poteva essere il presidente ucraino. Ieri serviva il disgelo, ricominciare a dialogare oltre soglia, dopo la preparazione al Bilaterale operato con grande impegno dai vari gregari di lusso dei rispettivi Governi. Certamentel’incontro ha portato a riflessioni sul futuro della NATO, aquale dialogo con una Europa che dovra` a questo punto chiedersi cosa fara´ da grande e quale futuro l´aspetta. Certamente l´incontro di ieri butta l´ Europa in una grande crisi identitaria. E Trump e Putin che si parlano direttamente non hanno mica bisogno d´avere una Europa mediatrice nelle loro relazioni USA-Russia. Con la forza mediatica con cui Trump ha voluto mostrare al mondo la forza della sua “diplomazia diretta” sottacciono la Critica alle politiche di Obama e di Biden ritenenute del tutto controproducenti, sia il suo interesse per il Premio Nobel della pace per le ragioni a ricordo di quanto già da Lui fatto precedentemente nella mediazione dei conflitti internazionai come nel caso della Corea del Nord (il suo incontro con Kim Jong-un è stato annoverato come unserio tentativo per ridurre le tensioni nucleari) oppure gli Accordi di Abramo, tra Israele ed alcuni Paesi Arabi per una maggiore stabilità in Medio Oriente.
Infine ottenere un Premio Nobel per la Pace ne migliorerebbe la sua immagine politica e storica, conferendogli un riconoscimento formale per i suoi sforzi diplomatici, riconoscimento internazionale che diventerebbe un potente strumento di propaganda politica interna per i suoi elettori. Le basi di un nuovo cambiamento geopolitico sono state ieri poste.I tempi per la pace potrebbero esser ancora molto lunghi ma “il dialogo” è la strada giusta, la via maestra. E speriamo che esso sia fortemente contagioso. Oremus
