Un appello all’unità e alla concretezza. Volodymyr Zelensky ha scelto Bruxelles, cuore politico dell’Unione, per rilanciare la sua linea sulla guerra e sul futuro del suo Paese. Al suo fianco, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha ribadito il sostegno a Kiev. Una conferenza stampa dai toni netti, che anticipa in qualche modo il dibattito che si aprirà a Washington domani con Donald Trump, alla presenza tra gli altri anche di Giorgia Meloni. “Oggi stiamo decidendo quello che verrà discusso a Washington – ha detto il presidente ucraino –. È fondamentale che l’Europa sia unita. Putin non vuole fermare le uccisioni, ma deve farlo. Abbiamo bisogno di negoziati reali. Serve un accordo trilaterale e, se la Russia non accetta, ci saranno nuove sanzioni”.
Il leader di Kiev non ha nascosto che la prospettiva di lungo periodo resta legata alla Nato: “Abbiamo bisogno della protezione dell’articolo 5. È la sola garanzia credibile contro nuove aggressioni”.
“Accordo trilaterale al più presto”
A fargli eco Ursula von der Leyen, che ha voluto ricordare il principio cardine della posizione europea: “Solo l’Ucraina può decidere il suo destino e l’Unione europea sarà sempre al suo fianco”. Poi l’apertura verso una soluzione diplomatica: “Spero in un incontro trilaterale tra Putin, Zelensky e Trump al più presto”. La Presidente della Commissione ha confermato che la leva economica resta lo strumento principale di pressione su Mosca: “Saranno rafforzate le sanzioni alla Russia – ha annunciato – con un diciannovesimo pacchetto previsto a settembre”.
Una strategia di logoramento che ha già inciso su diversi settori dell’economia russa, ma che non sembra aver piegato la volontà di Putin.
L’Europa tra fermezza e diplomazia
Il messaggio arrivato da Bruxelles è duplice: da un lato la fermezza nel mantenere alto il costo della guerra per Mosca, dall’altro l’apertura a un percorso negoziale che non riduca l’Ucraina a terreno di spartizione. “Il bene comune dei popoli non può essere sacrificato a interessi particolari o nazionali”, ha ricordato Zelensky. E in questa frase c’è il senso della sua battaglia diplomatica: convincere gli alleati che la resistenza ucraina non riguarda solo Kiev, ma l’assetto stesso della sicurezza europea.