Erik Prince, fondatore della controversa compagnia militare privata Blackwater, ha annunciato l’invio di centinaia di contractor ad Haiti per combattere le gang armate che da mesi tengono in ostaggio gran parte del Paese. L’operazione sarà gestita dalla sua nuova società, Vectus Global, che ha firmato un contratto con il governo haitiano per riconquistare le zone controllate dai gruppi criminali e ripristinare la sicurezza nazionale. Secondo quanto riportato da Reuters e confermato da fonti dell’Associated Press, il dispiegamento prevede l’arrivo di circa 200 uomini provenienti da Stati Uniti, Europa ed El Salvador, specializzati in intelligence, comunicazioni e operazioni tattiche. Saranno affiancati da elicotteri, droni e imbarcazioni, in coordinamento con la polizia haitiana e con la missione internazionale guidata dal Kenya, sostenuta dalle Nazioni Unite. Prince ha dichiarato che l’obiettivo è “riprendere il controllo delle strade e garantire che si possa viaggiare da Port-au-Prince a Cap-Haïtien senza essere fermati dai gang”. Il piano include anche la creazione di un sistema di tassazione per i prodotti che attraversano il confine con la Repubblica Dominicana, una misura che punta a rafforzare le entrate statali una volta ristabilita la sicurezza. La mossa ha sollevato forti preoccupazioni tra gli osservatori internazionali. Il passato di Blackwater, segnata da episodi come il massacro di Nisour Square a Baghdad nel 2007, ha lasciato un’ombra lunga sulla figura di Prince, che oggi torna al centro della scena geopolitica con un’iniziativa che molti definiscono rischiosa e opaca. Haiti, devastata dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021 e da una crisi istituzionale senza precedenti, ha dichiarato lo stato d’emergenza in diverse province. Le gang controllano interi quartieri della capitale e hanno paralizzato le infrastrutture.
