Sono sessanta i migranti sopravvissuti a quello che sembra essere un nuovo naufragio nel Mediterraneo centrale, avvenuto a poco più di 17 miglia dalle coste di Lampedusa. Secondo la Croce rossa italiana, tra i superstiti ci sono 56 uomini e 4 donne, mentre il numero delle vittime eʼ pari a 26, tra cui una neonata. Le due imbarcazioni erano partite da Zawiya, in Libia, e avrebbero interrotto improvvisamente il viaggio per cause ancora in corso di accertamento. Non ci sono al momento notizie certe sulla presenza di altre persone a bordo.
La Cri, che gestisce l’hotspot di Contrada Imbriacola, ha preso in carico 56 sopravvissuti, mentre altri 4 sono stati trasferiti al poliambulatorio dell’isola per verifiche mediche. “Ci stringiamo al dolore dei familiari delle vittime di questo viaggio carico di speranza e interrotto tragicamente in mare” ha dichiarato l’organizzazione.
Le condizioni dei sopravvissuti
La Vicedirettrice dell’hotspot, Cristina Palma, ha confermato che le persone soccorse sono provate ma in condizioni discrete, già affidate alle cure e all’assistenza dell’equipe multidisciplinare. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso “profondo cordoglio” per l’ennesima tragedia, sottolineando la necessità di prevenire i viaggi della disperazione “sin dai territori di partenza” e di combattere “lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani”. Ha ricordato che la tragedia è avvenuta “nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa” e ribadito la determinazione del governo nel contrastare “questo vergognoso commercio di vite umane”.
Critica la Senatrice siciliana del M5S, Dolores Bevilacqua, che in una nota ha accusato il governo di “fallimento sul tema migratorio”. L’esponente pentastellata ha evidenziato la media di “6-7 mila sbarchi al mese dalla primavera” e ha citato il “caso Almasri” come prova del “ricatto dei signori libici del traffico di esseri umani”. Per Bevilacqua, “con questo ennesimo naufragio va a picco anche la propaganda di Meloni”.