In vista dell’amichevole di calcio Italia–Israele, in programma a Udine il 14 ottobre, si accende il dibattito sul ruolo dello sport di fronte a crisi umanitarie e politiche. Il Responsabile nazionale sport del Partito democratico, Mauro Berruto, insieme a 44 parlamentari del Pd tra deputati, senatori ed europarlamentari, ha lanciato un appello rivolto ai rappresentanti italiani del Comitato olimpico internazionale, al presidente del Coni e al presidente della Figc. La richiesta è quella di farsi portavoce, presso Cio, Fifa e Uefa, della sospensione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. “Non si tratta di un gesto di vendetta – si legge nel testo – ma di un atto di responsabilità. Non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non può restare neutrale davanti a una politica di annientamento”. Nell’appello si sottolinea come, da quasi due anni, la Striscia di Gaza sia teatro di una tragedia umanitaria che ha già provocato decine di migliaia di vittime civili, tra cui almeno 636 atleti e atlete palestinesi.
Secondo il Comitato Olimpico Palestinese, oltre il 90% delle infrastrutture sportive di Gaza è stato distrutto, compromettendo la possibilità di qualsiasi attività agonistica per almeno un decennio. Per i firmatari, il silenzio o l’inerzia delle istituzioni sportive internazionali rischiano di legittimare una situazione che contraddice i valori fondanti dello sport, dalla fratellanza alla pace.
