Con una decisione attesa ma non priva di tensioni interne, la Banca d’Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 4%, il livello più basso dal marzo 2023. È il quinto taglio consecutivo in meno di un anno, segno di una strategia monetaria che punta a stimolare la crescita economica in un contesto di inflazione ancora elevata. La scelta è stata presa con una maggioranza risicata: cinque membri del Comitato di Politica Monetaria hanno votato a favore, mentre quattro avrebbero preferito mantenere il tasso al 4,25%. Il governatore Andrew Bailey ha definito la decisione “un passo necessario per bilanciare le pressioni inflazionistiche con il rallentamento del mercato del lavoro”. Nel secondo trimestre del 2025, l’inflazione ha toccato il 3,5%, spinta dai rincari energetici e alimentari. Allo stesso tempo, il PIL britannico mostra segnali di debolezza e il mercato del lavoro ha perso slancio. La crescita delle retribuzioni rimane elevata, ma si prevede un rallentamento nei prossimi mesi. La sterlina ha registrato un lieve rialzo dopo l’annuncio, mentre i titoli di Stato britannici hanno visto un aumento dei rendimenti. Gli analisti interpretano la mossa come un segnale di cautela, ma anche come un possibile preludio a ulteriori tagli entro fine anno. La BoE mantiene un approccio “lungimirante”, evitando di predefinire il ritmo dei prossimi interventi. “La politica monetaria non segue un percorso rigido,” si legge nel comunicato ufficiale. Il prossimo meeting è previsto per il 18 settembre, e sarà cruciale per valutare l’efficacia del taglio e l’evoluzione dell’inflazione. In un’Europa alle prese con dazi e tensioni geopolitiche, la mossa della Banca d’Inghilterra segna una svolta prudente, ma determinata, per proteggere l’economia britannica da una stagnazione prolungata.
