Il riscatto gratuito della laurea non è più solo una richiesta di principio: è una realtà per alcuni settori dello Stato. Con la Circolare INPS n. 109 del 4 luglio 2025 viene confermata la possibilità per il personale transitato dal Corpo Forestale dello Stato all’Arma dei Carabinieri di riscattare gratuitamente gli anni di studio universitari. Una misura che non solo valorizza il percorso formativo, ma lo equipara a tutti gli effetti a periodi lavorativi ai fini pensionistici. Non solo: per chi ha già avviato il riscatto in forma onerosa, è previsto anche il rimborso delle somme già versate. Ma se questo è possibile per gli ufficiali, perché non per i docenti, i ricercatori e il personale scolastico?
A rilanciare con forza la questione è Anief, il sindacato autonomo della scuola, che da tempo chiede una riforma strutturale sul tema e oggi torna a fare pressione sul Parlamento affinché approvi la proposta di legge S. 1413, pensata proprio per il comparto istruzione e ricerca.
Le parole
“Anche gli ufficiali del Corpo Forestale hanno il riscatto gratuito degli anni dedicati alla formazione, che viene dunque equiparato a anni di lavoro. Come sindacato chiediamo al Parlamento di approvare la proposta S. 1413 per il personale del comparto istruzione e ricerca”, le parole di Marcello Pacifico, Presidente nazionale di Anief. Il sindacato sottolinea come l’insegnamento, oggi più che mai, sia una delle professioni più usuranti, sottoposta a stress cronico e burnout, eppure resta una delle più penalizzate sul piano pensionistico. Con la riforma Fornero, il personale docente italiano è tra il più anziano d’Europa e del mondo.
“La nostra proposta non è nuova – continua Pacifico – da tempo chiediamo il riconoscimento del riscatto gratuito della laurea per il personale scolastico, unito a una pensione piena a 60 anni. Due anni fa anche l’allora presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, si era detto favorevole, definendolo ‘un intervento importante’, adottato già da Paesi come la Germania”.
Le stime
Secondo le stime, il provvedimento comporterebbe un costo di circa 1,5 miliardi di euro, ma Anief insiste: si tratterebbe di un investimento sociale e culturale, che non solo darebbe giustizia a chi ha dedicato anni alla formazione, ma aprirebbe spazi e opportunità per i giovani nella scuola e nella ricerca.