Una tragedia ha colpito il cuore minerario del Cile, dove il 1° agosto un terremoto di magnitudo 4.2 ha provocato il crollo di una galleria nella miniera di rame El Teniente, la più grande miniera sotterranea al mondo, situata nella regione di O’Higgins, a circa 100 km a sud di Santiago. Il bilancio provvisorio è di un morto, cinque dispersi e nove feriti, fortunatamente non in pericolo di vita. Secondo il direttore della miniera, Andrés Music, il sisma ha causato il collasso totale di alcune gallerie, rendendo estremamente difficili le operazioni di soccorso. “Abbiamo perso il contatto con i dispersi, ma grazie ai GPS sappiamo esattamente dove si trovano,” ha dichiarato, sottolineando che le prossime 48 ore saranno decisive. Oltre 100 soccorritori sono impegnati nelle ricerche, coadiuvati da esperti geomeccanici e geofisici, e da mezzi telecomandati per evitare ulteriori rischi. La miniera è stata evacuata completamente, con 2.500 lavoratori messi in sicurezza. Il presidente Gabriel Boric ha sospeso la sua agenda ufficiale per seguire da vicino l’evolversi della situazione. La società statale Codelco, proprietaria del sito, ha espresso cordoglio per la vittima e solidarietà alle famiglie coinvolte. L’incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle infrastrutture minerarie e sulla vulnerabilità del settore in un Paese che è il principale produttore mondiale di rame. Mentre le squadre di soccorso continuano a lavorare contro il tempo, il Cile si confronta con una delle sue emergenze minerarie più gravi degli ultimi anni. Il destino dei cinque minatori dispersi resta appeso a un filo, e il Paese intero trattiene il fiato.
