La pericolosissima e repentina deriva nell’utilizzo dei social network costituisce un rischio concreto sul fronte della privacy, che riguarda tanto i normali cittadini quanto i personaggi pubblici. Il Codacons, da sempre impegnato nella tutela dei diritti degli utenti, interviene con fermezza di fronte agli ultimi casi di cronaca, come quello che ha visto coinvolto un noto manager di una multinazionale, licenziato per essere stato ‘pizzicato’ in compagnia di una presunta amante, e il caso più recente che vede coinvolto l’attore Raoul Bova.
L’Associazione sottolinea l’indispensabilità di un intervento immediato del legislatore, e ancor prima del governo, per garantire una tutela effettiva a chi subisce violazioni gravi della propria privacy.
Servono misure preventive concrete ed efficaci, tra cui il sequestro immediato delle piattaforme coinvolte, anche entro 24 ore, per contrastare la potenziale diffusione virale dei contenuti lesivi; sanzioni economiche più incisive nei confronti delle realtà digitali che violano le disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati; l’introduzione di divieti pubblicitari per chi commette pubblicamente violazioni della privacy di un privato cittadino.
Tutela forte
Nel quadro dell’esposto presentato dai legali di Raoul Bova, il Codacons sta predisponendo un intervento adesivo formale al procedimento, proprio per ribadire la necessità di una tutela più forte, efficace e tempestiva della privacy di tutti gli utenti, indipendentemente dal loro grado di notorietà.