Il Giappone ha vissuto una giornata storica e inquietante: 41,2 gradi Celsius sono stati registrati mercoledì nella città di Tamba, prefettura di Hyogo, segnando il nuovo record assoluto di temperatura da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1898. Il dato, confermato dall’Agenzia Meteorologica Giapponese (JMA), supera i precedenti primati di 41,1°C toccati a Kumagaya nel 2018 e a Hamamatsu nel 2020. Ma il valore ha già acceso un acceso dibattito tra esperti: la stazione di rilevamento di Kaibara, attiva dal 1978, è stata spostata tra il 2013 e il 2015, e si trova ora vicino a edifici che potrebbero aver influenzato la misurazione.
Secondo la JMA, il record è valido, ma alcuni climatologi invitano alla cautela: il picco è stato rilevato su una media di soli 10 secondi, mentre la media al minuto era di 39,8°C. In condizioni di vento debole, micro-effetti locali possono alterare temporaneamente la temperatura.
Intanto, il Ministero dell’Ambiente ha emesso allerta caldo in 33 prefetture, da Tohoku a Okinawa. Oltre a Hyogo, temperature superiori ai 40°C sono state registrate anche a Fukuchiyama, Maniwa e Nishiwaki, mentre Kyoto ha toccato per la prima volta i 40°C. Il Giappone, già reduce dall’estate più calda mai registrata nel 2024, affronta ora un’ondata di calore che gli scienziati collegano direttamente al cambiamento climatico.
Le autorità invitano la popolazione a restare in ambienti freschi, idratare frequentemente e evitare sforzi fisici all’aperto. Il record di Hyogo non è solo un dato meteorologico: è un campanello d’allarme. E mentre il termometro sale, il Giappone si interroga su come affrontare un futuro sempre più caldo.