mercoledì, 30 Luglio, 2025
Attualità

La Russa: “Mai pensato a una mia lista. Chi ha un partito, si candidi lì”

“Se uno è iscritto in un partito, deve candidarsi in quel partito. Non mi è mai venuto in mente di fare una ‘Lista La Russa’… qualche voto l’avrei raccattato”. Parole nette, quelle pronunciate oggi dal Presidente del Senato Ignazio La Russa durante la cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare. Un passaggio che suona come un messaggio chiaro a chi, all’interno del Centrodestra, accarezza l’idea di percorsi autonomi. “Non credo che Zaia pensi a una sua lista, lo conosco bene e conosco la sua morale”, ha aggiunto, riferendosi al governatore del Veneto. Un discorso a tutto campo, quello del presidente del Senato, che ha toccato anche temi delicati come la situazione carceraria, l’affaire Sala, i rapporti con gli Stati Uniti e il percorso parlamentare delle riforme costituzionali.
La questione del sovraffollamento carcerario non va letta solo in relazione al numero dei suicidi”, ha detto La Russa. “Ma certo il problema incide sulla capacità del nostro ordinamento di svolgere non solo la funzione sanzionatoria, ma anche quella di recupero. Con il sovraffollamento, questo compito diventa ancora più arduo. Lo Stato ha il dovere di assicurare condizioni di vita civile a chi sta in carcere”. Un appello, quello del presidente del Senato, a non trascurare i diritti di chi è detenuto. “Ritengo di essere stato da sempre sensibile a questo tema e lo vivo con particolare attenzione”, ha sottolineato.

Caso Sala

Tornando a un tema tornato d’attualità, La Russa ha voluto chiarire ancora una volta la posizione sua e della maggioranza sul caso del sindaco di Milano. “Nel caso di Sala, nessuno — non io, ma neanche Giorgia Meloni — ha mai voluto alimentare un clima giustizialista. Le critiche non avevano nulla a che fare con l’azione giudiziaria”. Ha poi ricordato che il cosiddetto decreto “Salva-Milano” venne accantonato prima dell’intervento della magistratura: “Per me si trattava di una legge salva-giunta, non certo una misura contro Sala. E comunque fu ritirata prima del provvedimento giudiziario”.
Non è mancato un riferimento alla politica internazionale e, in particolare, al rapporto tra Italia e Stati Uniti. “Trump non è mai stato un punto di riferimento per la destra italiana, come non lo è mai stato Biden, che pure ha baciato in fronte la Meloni”, ha ironizzato La Russa. “Con il rappresentante del popolo americano democraticamente eletto, l’Italia ha sempre avuto un rapporto di consolidata amicizia. Il nostro comportamento è stato sempre coerente”.

Riforme e clima politico

Sulla riforma costituzionale, La Russa ha espresso preoccupazione per il clima politico polarizzato che, a suo giudizio, ha irrigidito il confronto. “Il muro contro muro ha reso più facile l’immodificabilità del testo e più difficile il percorso di miglioramento. Non vuol dire che sia stata compressa la volontà parlamentare, ma forse i parlamentari — soprattutto di maggioranza — hanno rinunciato ad approfondire per paura di rallentare l’iter o sembrare oppositori”. Il Presidente del Senato ha poi invitato tutti i gruppi a “interrogarsi su come, una volta che un testo è in discussione, si possa costruire un percorso di miglioramento condiviso”.
Infine, un passaggio anche sul tema della legge elettorale, tema a lui particolarmente caro: “Sono stato l’unico a presentare un emendamento per reintrodurre le preferenze. Resto di quell’idea. Certo, ci sono delle storture, ma più piccolo è il teatro, più grandi sono le distorsioni. Abbiamo preferenze per i Consigli di zona, per i Comuni e per le Province — quando c’erano —, per tutto tranne che per la Camera. È una contraddizione”.

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