domenica, 27 Luglio, 2025
Ucraina
Esteri

Ucraina, nuove stragi e diplomazia incerta: Zelensky rilancia l’idea di un incontro con Putin

Bombe russe, 2 morti nel Donetsk e 2 a Zaporizhzhia, uno a Kharkiv. Offensiva russa su Pokrovsk, Mosca avanza ma Kiev riprende un villaggio vicino Sumy

La guerra in Ucraina continua ad avanzare su due fronti paralleli: quello militare, segnato da bombardamenti e attacchi con droni sempre più intensi, e quello diplomatico, ancora bloccato in una fitta rete di accuse, esitazioni e aperture incomplete. Nelle ultime ore, le forze russe hanno lanciato una nuova ondata di attacchi sull’Ucraina. Il bilancio provvisorio è di almeno cinque civili uccisi: due nel Donetsk, due a Zaporizhzhia e uno a Kharkiv. A Dnipro, un’esplosione ha causato un morto, mentre a Kharkiv si contano tre feriti. Raid missilistici e droni kamikaze hanno colpito anche Sumy, Zaporizhzhia e altre città, causando incendi e devastazioni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto videomessaggio serale, ha parlato di “feroci combattimenti” attorno a Pokrovsk, città chiave per la logistica militare nell’est del Paese. Secondo il comandante in capo Oleksandr Syrskyi, la Russia sta tentando da settimane di accerchiare il nodo stradale e ferroviario, pagando però “un prezzo altissimo” in termini di perdite. I combattimenti si estendono anche alle zone di confine nella regione di Sumy, dove le truppe di Kiev hanno riconquistato un villaggio.

Zelensky: “I nostri droni sono la risposta”

Nel suo messaggio, Zelensky ha anche rivendicato il crescente uso dei droni a lungo raggio ucraini come “risposta concreta” agli attacchi russi: “Le imprese militari russe, la logistica e gli aeroporti devono comprendere che la guerra ha conseguenze reali per loro”, ha scritto su Telegram. Nella notte tra giovedì e venerdì, l’aeronautica ucraina ha riferito di aver neutralizzato 183 droni e 17 missili sui 208 droni e 27 missili lanciati dalla Russia in un attacco massiccio.

Mosca: “Abbattuti 54 droni ucraini, due su Mosca”

Da parte sua, la Russia ha denunciato nuovi attacchi ucraini in profondità nel proprio territorio. Il ministero della Difesa ha comunicato l’abbattimento di 54 droni, con 24 intercettati nella regione di Bryansk, 12 a Rostov, e altri tra la Crimea, il Mar Nero e il Mar d’Azov. Due droni sono stati distrutti mentre si dirigevano verso Mosca. Nel sud della Russia, nella regione di Rostov, due civili sono morti a causa di un attacco con droni ucraini.

Zelensky: “Pronto a incontrare Putin”. Mosca frena

In un nuovo tentativo di rilanciare la diplomazia, Zelensky ha dichiarato di essere pronto a incontrare direttamente Vladimir Putin. Ma da Mosca la risposta è stata fredda: “È troppo presto”, hanno dichiarato fonti del Cremlino, sottolineando che l’unica priorità russa resta quella di “raggiungere i propri obiettivi e tutelare i propri interessi”. Il vice rappresentante russo all’ONU, Dmitry Polyansky, ha annunciato una riunione del Consiglio di Sicurezza per il 31 luglio, accusando Kiev di ostacolare i negoziati e l’Occidente di ignorare “la corruzione del regime Zelensky”. Nei tre incontri avvenuti finora a Istanbul, si è arrivati a scambi di prigionieri e all’invio di aiuti medici, ma nessuna svolta concreta sul cessate il fuoco. Mosca ha proposto la creazione di tre gruppi di lavoro per discutere la pace, ma Kiev non ha ancora dato risposta ufficiale.

“Non allentare la pressione su Putin”

Intanto, nel vertice a tre tenuto ieri mattina, Starmer, Macron e Merz hanno ribadito che non bisogna “allentare la pressione su Putin”. “È fondamentale che l’Ucraina sia nella posizione più forte possibile per negoziare”, si legge nel comunicato diffuso da Downing Street. Una linea, però, contestata apertamente da Mosca. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha accusato l’Occidente di non volere davvero la pace. “Se fosse così, smetterebbero di armare Kiev”, ha dichiarato.

Il Vaticano riceve il metropolita Antonij

In un contesto così incerto, il Papa ha ricevuto ieri in Vaticano il metropolita Antonij, “ministro degli Esteri” del Patriarcato di Mosca, responsabile delle relazioni esterne con le altre chiese. Un incontro riservato che, secondo osservatori, potrebbe inserirsi nei tentativi di mediazione tra le due parti, almeno sul fronte umanitario.

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