È ufficiale: la Federal Communications Commission (FCC) ha approvato la fusione tra Paramount Global e Skydance Media, aprendo la strada a una delle operazioni più significative nella storia recente dell’intrattenimento. L’accordo, del valore di 8,4 miliardi di dollari, segna la fine dell’era Redstone e l’inizio di una nuova fase per Hollywood. La fusione comporta il trasferimento delle licenze di trasmissione di 28 emittenti CBS ai nuovi proprietari, tra cui Paramount Pictures e il canale Nickelodeon. Skydance, già partner di Paramount in franchise come Mission: Impossible e Top Gun, diventa ora il cuore pulsante di un impero mediatico rinnovato. Dietro l’approvazione, un delicato equilibrio politico: Paramount ha versato 16 milioni di dollari per chiudere una causa intentata da Donald Trump in merito a un’intervista trasmessa da 60 Minutes. Inoltre, ha rinunciato alle sue politiche DEI (diversità, equità, inclusione) per allinearsi alla visione dell’amministrazione Trump, che le considera discriminatorie. Skydance e il suo partner RedBird Capital hanno promesso alla FCC un impegno verso un giornalismo imparziale, con la nomina di un difensore civico incaricato di valutare reclami editoriali. Il presidente della FCC, Brendan Carr, ha definito l’accordo “una vittoria per il pluralismo dell’informazione”. David Ellison, figlio del fondatore di Oracle, sarà il nuovo CEO della società fusa, mentre Jeff Shell, ex NBCUniversal, ne assumerà la presidenza. La famiglia Redstone, che controllava Paramount da oltre trent’anni, esce di scena. Il mondo dei media si prepara a una rivoluzione: con Paramount+ sotto nuova guida e CBS al centro di un rinnovato dibattito sull’indipendenza editoriale, il matrimonio Paramount-Skydance promette di ridefinire il panorama dell’informazione e dell’intrattenimento americano.
