L’esercito americano è sbarcato in Australia per dare il via alla più imponente esercitazione militare mai tenuta nel Pacifico: Talisman Sabre 2025, un’operazione congiunta che coinvolge 40.000 soldati provenienti da 19 nazioni, tra cui Giappone, Corea del Sud, India e diversi Paesi europei. Le manovre, che dureranno tre settimane, si svolgono in diverse aree del continente australiano e includono test missilistici, sbarchi anfibi, droni e operazioni aeree e marittime. Secondo il vice ammiraglio australiano Justin Jones, l’obiettivo è “garantire un Indo-Pacifico libero e aperto” e rafforzare la cooperazione tra alleati in vista di possibili scenari di conflitto, in particolare con riferimento alla crescente tensione con la Cina. L’esercitazione, giunta all’undicesima edizione, assume quest’anno un valore strategico senza precedenti, con la partecipazione di sistemi missilistici terrestri come il Typhoon e l’impiego di jet F-35, obici semoventi e carri armati sudcoreani. Per la prima volta, le operazioni toccheranno anche la Papua Nuova Guinea, dove gli Stati Uniti hanno siglato un accordo di sicurezza nel 2023. L’esercito americano ha inoltre preposizionato materiali e attrezzature in Australia, tra cui carri armati M1 Abrams e sistemi di lancio missilistico, per testare la logistica su larga scala e la prontezza operativa. Il generale J.B. Vowell, vice comandante dell’esercito USA nel Pacifico, ha dichiarato: “La nostra determinazione ad addestrarci e prepararci non è frutto di immaginazione. È una risposta concreta alle sfide della regione.” Mentre Pechino osserva con attenzione, Washington e Canberra rafforzano il loro asse militare, in un contesto geopolitico sempre più segnato dalla competizione strategica nell’Indo-Pacifico. L’esercitazione Talisman Sabre si conferma così non solo come test operativo, ma come messaggio politico globale.