Rimini, Venezia e Bolzano si confermano anche nel 2025 in cima alla classifica delle città italiane più esposte al fenomeno dell’overtourism, secondo l’Indice complessivo di sovraffollamento turistico (Icst) elaborato dall’Istituto Demoskopika. L’indicatore, che considera impatti su densità demografica, infrastrutture, rapporto turisti-residenti e produzione di rifiuti, si propone come uno strumento guida per politiche turistiche più sostenibili e consapevoli. Ai sette sistemi turistici provinciali già classificati a rischio ‘Molto Alto’ nel 2024 – Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Napoli, Trento e Verona – si aggiungono nel 2025 anche Milano, Roma e Trieste. Dieci in totale le aree che secondo Demoskopika stanno affrontando un livello di pressione turistica tale da compromettere vivibilità, sostenibilità ambientale e resilienza dei territori.
Non va meglio per Aosta, Firenze e Siena, che rientrano nel livello ‘Alto’ dell’indice: qui il turismo continua ad avere un impatto marcato sulle risorse locali, pur non raggiungendo ancora i picchi di criticità assoluta.
I numeri del sovraffollamento
All’estremo opposto, invece, alcune province del Sud come Rieti, Benevento, Reggio Calabria, Isernia, Avellino e Campobasso si mantengono lontane dalle rotte del turismo di massa, con effetti marginali su infrastrutture e qualità della vita. Colpiscono in particolare i dati su densità e intensità turistica. Rimini e Venezia dominano la classifica per densità di presenze: oltre 17.000 turisti per chilometro quadrato per la città romagnola, quasi 16.000 per la Serenissima. A Bolzano spetta invece il primato nazionale per intensità turistica, con quasi 69 presenze per ogni residente, seguita da Venezia con 47. In fondo alla classifica si trovano realtà come Lodi, Avellino e Benevento.
Ma è Rimini a segnare un altro record poco lusinghiero: 76,8 chilogrammi di rifiuti urbani prodotti per turista, contro appena 0,5 chilogrammi a Benevento. Un dato che mostra con crudezza l’impatto ambientale del turismo incontrollato.
“L’overtourism è una priorità”
“L’overtourism – avvertono i ricercatori di Demoskopika – non è più soltanto una sfida, ma una priorità che investe direttamente la sostenibilità delle destinazioni italiane”. Il fenomeno non riguarda solo la qualità dell’esperienza turistica, ma impatta profondamente sulla vita quotidiana delle comunità locali, minando l’equilibrio tra accoglienza e vivibilità. Gli studiosi sollecitano azioni immediate: regolazione dei flussi nei periodi di alta stagione, promozione di mete alternative, incentivazione del turismo nei mesi meno battuti. E, soprattutto, una pianificazione integrata e data-driven. “Agire ora – concludono – è l’unica strada per garantire che il turismo resti una risorsa e non si trasformi in un fattore di crisi per territori e generazioni future”.