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ALBANIA CENTRO DI SCHENGJIN ATTESI I PRIMI MIGRANTI DALL'ITALIA

Florida, due italiani detenuti nel centro “Alligator Alcatraz”: crescono le preoccupazioni diplomatiche

domenica, 20 Luglio 2025
1 minuto di lettura

Due cittadini italiani sono attualmente detenuti nel centro per migranti “Alligator Alcatraz”, situato nelle paludi della Florida e circondato da coccodrilli e pitoni. La struttura, voluta dall’amministrazione Trump come parte del piano di deportazione accelerata, è finita sotto i riflettori per le condizioni definite “inumane” da diversi detenuti e attivisti. I due connazionali sono Fernando Eduardo Artese, 63 anni, con doppia cittadinanza italiana e argentina, e Gaetano Cateno Mirabella Costa, 45 anni, originario di Taormina. Artese è stato arrestato a fine giugno mentre cercava di lasciare gli Stati Uniti per tornare in Argentina. Entrato nel Paese quasi dieci anni fa con un visto turistico, aveva prolungato illegalmente la permanenza. Fermato per una violazione stradale, è stato trasferito al centro dopo che le autorità hanno scoperto un mandato di arresto per mancata comparizione in tribunale. Mirabella Costa, invece, era stato arrestato il 3 gennaio per possesso di farmaci senza prescrizione e aggressione a un anziano. Dopo aver scontato sei mesi nel carcere di Marion County, è stato trasferito ad “Alligator Alcatraz” il 9 luglio per violazioni delle norme sull’immigrazione. Il centro, gestito da ICE-ERO (Enforcement and Removal Operations), è stato criticato per la mancanza di accesso all’acqua, cibo insufficiente e negazione dei diritti religiosi. “Ci trattano come criminali, è una caccia all’umiliazione,” ha dichiarato Artese in una telefonata pubblicata dal Tampa Bay Times. Il Consolato Generale italiano ha avviato contatti con l’Office for Foreign Missions del Dipartimento di Stato per ottenere informazioni e garantire assistenza consolare. Le autorità italiane stanno monitorando la situazione, mentre cresce la pressione diplomatica per accelerare le procedure di rimpatrio. La vicenda solleva interrogativi sul rispetto dei diritti umani nei centri di detenzione statunitensi e sulla trasparenza delle operazioni di deportazione.

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