Un sistema solido, in espansione e proiettato verso il futuro: è questa l’immagine che restituisce il ‘XXIV Rapporto annuale dell’Inps, presentato ieri alla Camera dei deputati dal Presidente Gabriele Fava, alla presenza del Vicepresidente di Montecitorio Giorgio Mulé e del Ministro del Lavoro Marina Calderone. Con 27 milioni di assicurati (massimo storico assoluto) l’Istituto nazionale di previdenza sociale rafforza la sua centralità nel welfare nazionale, segnando un incremento di 400mila unità rispetto al 2023 e di ben 1,5 milioni rispetto al periodo pre-Covid. Un risultato che, oltre a certificare la tenuta del sistema previdenziale, fotografa anche le dinamiche positive del mercato del lavoro, in particolare nel comparto privato.
Il motore della crescita è il lavoro dipendente privato, che compensa la lenta ma costante contrazione del lavoro autonomo tradizionale. Il Mezzogiorno mostra segnali incoraggianti, con un +7,4% di assicurati tra il 2019 e il 2024. Crescono anche l’occupazione femminile (+6,7%) e quella giovanile (+11,2%), con oltre 719 mila giovani in più rispetto a cinque anni fa. Restano però criticità sull’accesso stabile all’occupazione, specialmente tra i più giovani.
Un assegno medio da 1.884 euro
Il sistema pensionistico italiano, che garantisce prestazioni a circa 15,7 milioni di pensionati, mantiene una solida capacità redistributiva. L’assegno medio si attesta a 1.884 euro e cresce il numero delle pensioni di vecchiaia, mentre calano quelle anticipate. Nel solo 2024 sono state liquidate 1,57 milioni di pensioni (+4,5% rispetto al 2023), un dato che riflette anche l’invecchiamento demografico. L’indicizzazione ha protetto il potere d’acquisto, in particolare per gli assegni più bassi. Ma l’elemento che segna un vero punto di svolta è l’evoluzione digitale dell’Istituto. Nel 2024 sono stati forniti 771 milioni di servizi interamente digitalizzati, mentre nei primi sei mesi del 2025 gli accessi alla nuova app Inps mobile hanno raggiunto quota 30 milioni, con 6 milioni di utenti abituali.
“Digitalizzazione e Intelligenza Artificiale sono state le leve per costruire un nuovo modello di servizio”, ha sottolineato Fava, “non una sostituzione del presidio umano, ma un potenziamento della capacità istituzionale di orientamento e accompagnamento. La missione dell’INPS oggi è essere pilastro previdenziale e motore di innovazione sociale”.
Nuovi strumenti per famiglie e imprese
Grazie all’Intelligenza Artificiale sono stati ridotti i tempi di lavorazione, rafforzati i controlli contro le indebite percezioni (con il supporto di Guardia di Finanza e Carabinieri) e anticipate le risposte ai bisogni emergenti. Crescono anche le misure a sostegno della genitorialità: aumenta l’adesione al congedo parentale con indennità all’80%, la decontribuzione mamme rafforza il potere d’acquisto e il ‘Bonus asilo nido’ ha alleggerito i costi per oltre 500 mila famiglie. Sul fronte delle politiche attive, ‘l’assegno di inclusione’ e il ‘supporto formazione lavoro’registrano un tasso di partecipazione al mercato del lavoro più che raddoppiato rispetto agli ex percettori del reddito di cittadinanza.
Anche il rapporto con le imprese evolve. Il nuovo piano della Vigilanza introduce controlli ex ante e il pre-Durc, mentre il Correttivo Ter al Codice della crisi d’impresa viene descritto come “una leva strutturale” di politica economica. “Rigore e intelligenza istituzionale”, ha detto Fava, “per un welfare che non risponde solo a crisi, ma genera valore”.
Investimenti, inclusione e coesione
L’Inps continua a investire anche nel capitale umano. 120 milioni di euro sono destinati a borse di studio e diritto allo studio, 5.480 posti letto sono riservati agli studenti, 1.800 agli anziani in residenze assistite. Il progetto ‘Inps in rete per l’inclusione’ connette 56 accordi territoriali con Comuni e Terzo Settore per intercettare le fragilità prima che diventino emergenze. Il sistema, ha ribadito Fava, deve prevenire anziché compensare. “Agire oggi sulle fasce chiave della popolazione è fondamentale per la sostenibilità sociale e attuariale. L’IA è diventata infrastruttura strategica al servizio di un welfare predittivo, inclusivo e resiliente”.
“Il lavoro è la prima politica industriale del Paese e l’Inps ne è il pilastro”, ha dichiarato Calderone, collegando i dati del rapporto alle politiche del governo: “La detassazione dei premi di produttività, i congedi più forti, i percorsi Adi/Sfl trasformano la crescita in benessere diffuso. Rendiamo le persone abili a costruire il proprio futuro”.