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Mattarella: “Lavoro e salario dignitoso sono obiettivi irrinunciabili”

mercoledì, 16 Luglio 2025
2 minuti di lettura

Il lavoro come fondamento della Repubblica, la partecipazione dei lavoratori come garanzia di libertà e democrazia, un salario dignitoso come diritto irrinunciabile. Con queste parole Sergio Mattarella ha voluto salutare il XX Congresso Confederale della Cisl, inviando un messaggio alla Segretaria generale Daniela Fumarola e a tutte le delegate e i delegati riuniti a Roma. “Libertà e democrazia, in Italia e in Europa, hanno bisogno della partecipazione dei lavoratori” – ha scritto il Capo dello Stato – “una partecipazione protagonista e indispensabile per rafforzare i valori costituzionali, per far sì che uguaglianza, sviluppo e dignità del lavoro contribuiscano a una condizione di piena cittadinanza”.
Un riconoscimento forte, che arriva in un momento di grande trasformazione del mondo del lavoro e del tessuto sociale, in cui – sottolinea Mattarella – la centralità della persona e della sua dignità deve restare il punto fermo. Per questo, il tema scelto dalla Cisl per il congresso, “Il coraggio della partecipazione”, è stato definito dal Presidente “un segno positivo e un contributo al confronto sociale e politico”.

Le sfide globali

Nel suo messaggio il Presidente ha richiamato i grandi cambiamenti che attraversano il nostro tempo: crisi geopolitiche, cambiamenti climatici, transizione tecnologica e impatto dell’intelligenza artificiale sui modelli produttivi e sulle relazioni umane. In questo scenario, ha detto, “il lavoro rischia di frammentarsi” e diventa urgente “ricomporlo”, affrontando nuove sfide e mantenendo al centro la persona. “Tenere saldo il primato della persona – ha aggiunto – è terreno di impegno decisivo per parti sociali e istituzioni, da affrontare in uno sforzo corale per lo sviluppo del Paese”. Il Presidente ha ricordato anche l’apporto storico del movimento sindacale al modello sociale europeo, da oltre un secolo punto di riferimento globale per i diritti dei lavoratori. In questo contesto, ha ribadito che “l’effettività del diritto al lavoro e alla retribuzione necessaria per un’esistenza libera e dignitosa sono state ragione e motore di progresso, coesione, libertà e civiltà”. E lo sono tuttora.
Mattarella ha poi sottolineato l’importanza di una visione più ampia della giustizia sociale, che non si limiti al solo salario, ma integri tutti i diritti fondamentali: “La connessione tra lavoro, democrazia ed equità – ha scritto – evidenzia l’utilità di considerare insieme salari e misure relative ai bisogni dei cittadini: casa, salute, istruzione, sicurezza sul lavoro”. Un’azione, questa, che può contribuire anche ad affrontare “una struttura demografica fortemente squilibrata”, in un Paese che invecchia rapidamente e fatica ad attrarre e trattenere giovani lavoratori.

L’Europa come opportunità

Nella parte conclusiva del suo messaggio, il Capo dello Stato ha voluto riaffermare la centralità dell’Europa come orizzonte di progresso e responsabilità: “L’Europa è la nostra opportunità di futuro”, ha scritto. Un futuro che il sindacato – e in particolare la Cisl, che ha fatto dell’integrazione europea un tratto identitario fin dalla sua nascita 75 anni fa – è chiamato a costruire con forza, contribuendo in modo attivo e propositivo alla vita democratica.
Il Capo dello Stato ha infine augurato buon lavoro alle delegate e ai delegati del congresso, sottolineando il valore del dialogo e del confronto tra istituzioni e parti sociali, necessario per affrontare le sfide presenti e future. “L’orizzonte e la responsabilità della Repubblica – ha concluso – sono ampi”. E in questo orizzonte, il lavoro resta la pietra angolare.

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