venerdì, 11 Luglio, 2025
Attualità

Estate nei borghi: giovani e tradizione rilanciano l’Italia dei piccoli comuni

Con quasi il 73% degli italiani che questa estate visiteranno uno dei tanti borghi sparsi lungo il territorio nazionale, emerge con forza l’importanza di mantenere vivi i piccoli comuni e garantire loro servizi essenziali. È quanto sottolinea l’analisi Coldiretti/Ixè, che mette in evidenza il ruolo strategico delle aree interne per il turismo, ma anche per il rilancio economico e occupazionale del Paese. Non si tratta solo di destinazioni da cartolina: i borghi sotto i 5.000 abitanti stanno diventando veri e propri motori di innovazione agricola, sostenibilità e sviluppo locale. Un patrimonio che Coldiretti e Codacons hanno voluto celebrare attraverso il premio “Piccolo Comune Amico”, assegnato ai centri che si sono distinti per la valorizzazione del territorio e dei prodotti locali.
Durante la cerimonia di premiazione, tenutasi a Palazzo Rospigliosi a Roma, un riconoscimento speciale è stato riservato a cinque giovani imprenditori under 30, che hanno scelto di investire il proprio futuro nei piccoli comuni, contribuendo attivamente alla rinascita rurale del nostro Paese.

Giovani protagonisti del cambiamento

Valentina Allaria, da Murazzano (Cuneo), è tornata alle origini dopo esperienze all’estero per salvare dall’estinzione la pecora delle Langhe e rilanciare l’azienda familiare. Oltre ai formaggi tipici, ha creato una fattoria didattica che attira scolaresche e turisti, trasformando un piccolo borgo in una meta educativa e gastronomica. Luca Marasca, a Monte Roberto (Ancona), ha puntato sull’innovazione in cantina: vitigni autoctoni, tecniche di vinificazione avanzate e sostenibilità ambientale con impianti fotovoltaici. Il suo Verdicchio biologico racconta il territorio in ogni calice.
Miriana Coccia, da Villavallelonga (L’Aquila), ha riscoperto la tradizione familiare della transumanza, applicandola a un modello di allevamento estensivo e didattico con la razza Chianina. Un presidio attivo che contrasta lo spopolamento e trasforma l’allevamento in esperienza culturale. Michele Di Cairano, a Calitri (Avellino), ha fatto della “Festa della Mietitura” un evento simbolo di identità e promozione territoriale. Laureato in Enologia, coltiva grano, olive e uva biologici e ha ridato centralità alle tradizioni contadine del borgo.
Edoardo Turra, nel Modenese, con la famiglia gestisce un agriturismo che integra ristorazione, educazione ambientale e turismo lento. Un modello virtuoso che coniuga accoglienza e sostenibilità, tra centri estivi e laboratori per bambini.

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