Nella notte tra mercoledì e giovedì, Kiev è stata colpita da un nuovo massiccio attacco con droni e missili russi. Le esplosioni, riferite dai media locali, hanno causato almeno due morti e numerosi feriti. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si tratta di “un chiaro inasprimento del terrorismo da parte della Russia”, che impiega “centinaia di droni Shahed ogni notte”. In un post sui social, Zelensky ha chiesto ai partner occidentali un’accelerazione delle sanzioni e maggiori investimenti nella produzione di armi, droni intercettori e sistemi di difesa aerea: “A simili attacchi va data una risposta dura. E lo faremo”. A Kiev è stato anche ucciso, in un agguato armato, il colonnello dell’intelligence ucraina Ivan Voronych. Secondo fonti locali, è stato raggiunto da cinque colpi di pistola esplosi da un singolo assalitore nel quartiere Holosiivskyi. Dalla parte opposta, il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha riferito che due droni ucraini diretti verso la capitale russa sono stati abbattuti dalla difesa aerea. Le autorità hanno sospeso temporaneamente i voli all’aeroporto di Kaluga, a circa 200 chilometri da Mosca. La notizia non è stata verificata da fonti indipendenti.
Rubio e Lavrov si incontrano in Malesia

A margine del vertice ASEAN a Kuala Lumpur, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato ieri il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Si è trattato del secondo incontro ufficiale tra i due da febbraio. Rubio ha riferito di “aver scambiato nuove idee” per avviare colloqui di pace sull’Ucraina: “Non è ancora una garanzia di pace, ma un approccio diverso che riferirò al presidente Trump”. Rubio ha confermato che Trump è “frustrato dalla mancanza di flessibilità russa”, e ha chiesto una “tabella di marcia” concreta per porre fine al conflitto. Il Cremlino ha minimizzato le tensioni, ribadendo che “non considera i colloqui in stallo” e che “l’operazione militare speciale proseguirà finché non ci sarà una svolta politica”.
Washington riprende la fornitura di armi a Kiev
Gli Stati Uniti hanno ripreso la consegna di proiettili d’artiglieria da 155 mm e missili GMLRS a Kiev, interrotta nei giorni scorsi per motivi logistici. La notizia, confermata da fonti anonime a Reuters, arriva mentre Mosca intensifica gli attacchi aerei e Washington cerca di riequilibrare le proprie scorte militari. La ripresa delle forniture militari è stata accolta con favore da Zelensky, ma ha generato nuove tensioni tra Trump e Putin.
Londra firma accordo per 5.000 missili
Anche il Regno Unito ha annunciato un nuovo accordo di difesa con Kiev: fornirà oltre 5.000 missili di difesa aerea prodotti da Thales, insieme a un pacchetto da 283 milioni di sterline in aiuti bilaterali per il prossimo anno.
Von der Leyen: “L’Europa investe nella ricostruzione”
Ieri, a Roma, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato la creazione del Fondo Europeo per la Ricostruzione dell’Ucraina. “Stiamo investendo nel futuro dell’Ucraina”, ha dichiarato, presentando un piano che prevede l’impiego di fondi pubblici per attrarre capitali privati in settori strategici come energia, trasporti e industria della difesa. Il fondo – frutto della collaborazione tra Italia, Germania, Francia, Polonia e la Banca Europea per gli Investimenti – consentirà di mobilitare oltre 10 miliardi di euro. Von der Leyen ha sottolineato l’importanza di acquistare armamenti direttamente dall’industria ucraina, che oggi opera solo al 60% della propria capacità: “È tempo di investire”.
Tensioni diplomatiche
La conferenza di Roma è stata duramente criticata dall’ambasciata russa in Italia, che ha parlato di “avidità e brama di dominio” da parte dell’Occidente. A Budapest, intanto, l’Ungheria ha convocato l’ambasciatore ucraino dopo la morte di un cittadino ungherese, che – secondo accuse non verificate – sarebbe stato picchiato a morte da reclutatori militari ucraini. Il governo ungherese ha definito l’episodio “scandaloso”, mentre Kiev non ha ancora fornito una risposta ufficiale.