Il primo trimestre 2025 si chiude con una sostanziale stabilità per l’export della filiera legno-arredo italiana: -0,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro. A marzo il dato è appena positivo (+0,1%). L’area UE27, con 2,5 miliardi, resta il primo mercato (-0,2%), mentre crescono le esportazioni verso i Paesi extra UE (+1,7%, 690 milioni), trainate da Stati Uniti (+3%), Regno Unito (+3,3%) ed Emirati Arabi Uniti (+11,1%). Il macrosistema arredamento arretra dell’1,1%, penalizzato da cali importanti per cucine (-8,3%) e arredo ufficio (-9,8%). In controtendenza il macrosistema legno, che segna un +1,6% grazie al buon andamento dei prodotti per l’edilizia (+9,7%).
Tra i mercati in espansione, oltre agli USA (favoriti dal tentativo di anticipare i dazi annunciati da Trump), spiccano Marocco (+55,6%) e Portogallo (+25%). Resta però forte la frenata di mercati chiave come Francia (-4,2%) e Germania (-2,6%), con perdite nette rispettivamente di 35,5 e 13,5 milioni di euro.
Import
Sul fronte import, preoccupa la Cina: +25% a marzo rispetto al 2024, +38,2% nel trimestre. Unico segnale in controtendenza: i dati Istat di aprile segnalano un -3,5% nelle importazioni di mobili. Il clima di fiducia resta fragile: il saldo tra chi segnala ordini alti e bassi peggiora a -24,1% (era -20,2% ad aprile). Tuttavia, il 61,7% delle imprese dichiara ordini in linea con le attese. La produzione industriale del mobile registra un +5,4% nel primo quadrimestre.
“È impossibile fare previsioni – commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – mentre restiamo in balia degli annunci americani e dei cali nei mercati principali”.