Il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha avviato una missione istituzionale in Giappone, durante la quale ha incontrato i vertici di Toyota e Honda, le due principali case automobilistiche nipponiche attive in Italia. Al centro dei colloqui, il futuro del settore automobilistico, le prospettive di collaborazione industriale e il dibattito sulle politiche ambientali dell’Unione Europea, in particolare il Green Deal. Il Ministero ha definito gli incontri “concreti e costruttivi”, confermando che entrambe le aziende hanno espresso forti preoccupazioni per la transizione verso l’elettrico imposta dall’Europa.
Green Deal sotto osservazione
Durante gli incontri è emersa una preoccupazione comune per le attuali direttive europee che mirano a un futuro interamente elettrico per il settore automobilistico. In una nota ufficiale si legge che “il Green Deal, puntando tutto sull’elettrico, sta causando danni gravi alle storiche produzioni del Vecchio Continente e del Sol Levante”. Salvini ha ribadito che questa direzione non trova il consenso dei cittadini e rischia di compromettere l’intero comparto industriale senza produrre benefici ambientali concreti. Ha inoltre evidenziato che, considerando anche i processi di produzione e smaltimento delle batterie, l’impatto ambientale dell’elettrico potrebbe risultare superiore a quello dei motori tradizionali.
Biocarburanti
Ampio spazio è stato dedicato al tema dei biocarburanti, combustibili prodotti da fonti rinnovabili come scarti agricoli e rifiuti organici, capaci di alimentare motori convenzionali con una significativa riduzione delle emissioni. Salvini ha definito questa tecnologia “una via ragionevole per salvaguardare le competenze esistenti, ottenendo risultati ambientali paragonabili a quelli dell’elettrico”. Il ministro ha ricordato che l’Italia è già all’avanguardia in questo campo, sia nella ricerca che nella produzione, e ha sottolineato il concreto interesse mostrato dalle aziende giapponesi verso questa soluzione.
Toyota
Toyota, attiva in Europa dal 1963 con oltre 25.000 dipendenti diretti e più di un milione di veicoli venduti ogni anno, ha confermato l’impegno verso la neutralità carbonica. L’azienda giapponese promuove una strategia che prevede l’impiego integrato di più tecnologie, e non solo dell’elettrico. Salvini ha riconosciuto l’importanza di questa visione flessibile, evidenziando il ruolo che i biocarburanti possono svolgere come ponte tra l’industria automobilistica di oggi e quella di domani.
Honda
Anche Honda, presente in Italia con lo stabilimento di Atessa (Abruzzo), ha manifestato interesse a rafforzare la propria presenza nel Paese. Il ministro ha parlato della possibilità di ampliare gli investimenti, in particolare in nuove linee produttive e attività di ricerca e sviluppo. Il governo ha espresso piena disponibilità a sostenere progetti che possano consolidare il ruolo dell’Italia nel settore automotive. “C’è un approccio concreto per tutelare il comparto”, ha dichiarato Salvini, ribadendo la volontà di rendere il Paese attrattivo per iniziative industriali di lungo periodo.
Strade intelligenti
Nel corso della missione si è discusso anche di innovazione infrastrutturale. Salvini ha illustrato il piano del governo per rendere sempre più tecnologiche le strade e le autostrade italiane, grazie alla digitalizzazione e alla connessione tra veicoli e infrastrutture. Questo processo è essenziale per accompagnare l’introduzione graduale della guida autonoma, ovvero veicoli in grado di circolare senza intervento umano grazie a sensori avanzati e intelligenza artificiale. L’Italia, ha assicurato il ministro, vuole giocare un ruolo da protagonista anche in questa trasformazione.
Una posizione condivisa anche a Bruxelles
Salvini ha ricordato di essere stato tra i primi, in sede europea, a sollevare dubbi sul Green Deal. “All’inizio della legislatura, nel mio primo incontro a Bruxelles con i ministri dei trasporti, ero tra i pochi a sollevare critiche. Oggi molti altri condividono le nostre posizioni”, ha dichiarato. Il ministro ha affermato che l’Italia farà tutto il possibile per difendere il settore automotive e per promuovere una transizione più graduale, aperta alle diverse tecnologie e attenta all’impatto su occupazione e industria.
Collaborazione tra Italia e Giappone
La missione in Giappone, ancora in corso, ha confermato la disponibilità del governo italiano a collaborare strettamente con i grandi gruppi industriali nipponici. L’obiettivo è favorire uno sviluppo che combini sostenibilità, innovazione e tutela del lavoro. Salvini ha parlato di un “reciproco interesse” che può aprire una nuova fase di investimenti, scambi tecnologici e accordi produttivi tra Italia e Giappone, rafforzando le relazioni industriali tra i due Paesi.