Il presidente degli Stati Uniti ha lanciato un nuovo, durissimo affondo contro Elon Musk, accusandolo di essere “uscito dai binari” e di aver “perso il controllo” dopo l’annuncio della fondazione dell’“America Party”, il terzo polo politico voluto dal patron di Tesla e SpaceX. “È diventato un disastro, come i Democratici radicali”, ha scritto Trump sul social Truth, alimentando una faida che ormai da settimane domina la scena politica americana. Il rapporto tra i due, un tempo alleati, si è incrinato con l’approvazione del “Big Beautiful Bill”, la maxi legge fiscale voluta da Trump e criticata da Musk come “suicidio politico”. Il miliardario ha minacciato di finanziare le primarie contro i repubblicani che l’hanno sostenuta e ha rilanciato l’idea di un partito alternativo, sostenendo che “il popolo vuole una nuova voce”. La risposta del presidente è stata feroce: “L’unica cosa che fanno i terzi partiti è generare caos. E di caos ne abbiamo già abbastanza”, ha dichiarato, aggiungendo che senza i sussidi pubblici Musk “dovrebbe chiudere bottega e tornare in Sudafrica”. Il tycoon ha anche evocato la possibilità di revocare i finanziamenti federali a Tesla e SpaceX, facendo crollare i titoli in borsa. Dietro lo scontro personale si cela una battaglia più ampia per il controllo dell’elettorato conservatore. Musk, che in passato ha sostenuto Trump, ora si propone come alternativa anti-establishment. Ma il presidente non intende cedere terreno: “Può anche divertirsi con questo partito, ma resta un’idea ridicola”, ha tagliato corto davanti all’Air Force One. Il duello tra i due uomini più influenti d’America è appena cominciato. E rischia di cambiare gli equilibri della politica a stelle e strisce.