Un italiano su tre dichiara di conoscere a fondo le polizze assicurative. È questo il dato più rilevante emerso dalla seconda wave di ricerca dell’Osservatorio Look to the Future di Athora Italia, realizzata da Nomisma, che ha misurato il grado di alfabetizzazione assicurativa della popolazione. Secondo lo studio, solo il 30 % degli intervistati afferma di possedere una conoscenza solida dei diversi prodotti assicurativi, mentre il 68 % riconosce di avere un’informazione “solo parziale”. Tra le coperture più familiari ci sono quelle legate alla casa e alla salute (entrambe al 93 %) e quelle pensionistiche (91 %). Molto più bassa, invece, la conoscenza delle polizze vita con componente finanziaria, note soltanto al 46 % del campione, contro il 91 % per quelle a puro “caso morte”.
La scarsa cultura finanziaria influenza anche le modalità di scelta. La metà degli italiani decide insieme al partner o ad altri familiari, mentre il 44 % prende la decisione in autonomia. Non sorprende, quindi, che le opinioni sulle polizze a contenuto finanziario risultino contrapposte: solo il 18 % le giudica “sicure” e il 25 % “vantaggiose”, mentre un altro 25 % le considera “rischiose” e l’8 % “superflue”. Circa un quarto degli intervistati non esprime alcun parere, segnale di incertezza e di urgente necessità di educazione finanziaria.
Protezione e tranquillità
Sono invece più chiare le motivazioni che spingono gli italiani a sottoscrivere coperture danni, infortuni e malattia: in questi casi prevale il bisogno di protezione e tranquillità. Nel caso delle polizze con valenza previdenziale o di investimento, il 58 % degli assicurati sceglie per integrare la pensione pubblica, il 45 % per finalità di investimento, il 41 % per vantaggi fiscali e il 33 % per programmare spese future. Sul fronte della distribuzione, le banche si confermano primo canale di vendita delle polizze vita (42 %), seguite da agenzie assicurative e consulenti finanziari. Anche le fasi operative – dalla raccolta dati alla firma del contratto – avvengono ancora prevalentemente in filiale, a testimonianza di quanto la relazione personale rimanga cruciale nel processo di acquisto.
Aumenterebbe il valore percepito di una polizza vita a contenuto finanziario, rileva l’indagine, l’offerta di servizi integrativi: tra i non possessori, il 56 % li considera determinanti. Tra le coperture aggiuntive più richieste figurano i piani sanitari (53 %), la protezione in caso di perdita di autosufficienza (41 %), la consulenza finanziaria (35 %) e i servizi di pianificazione pensionistica e successoria (29 %).
Le parole
“La ricerca conferma l’efficacia della nostra strategia di posizionamento nella bancassurance – commenta Jozef Bala, Amministratore delegato di Athora Italia – grazie ai recenti accordi con importanti partner bancari. Tuttavia, rimane forte il divario informativo sulle polizze vita con componente finanziaria. Per questo, da tempo sosteniamo progetti di educazione finanziaria rivolti soprattutto ai giovani”.Bala conclude evidenziando l’obiettivo primario: “Solo aumentando la cultura assicurativa potremo mettere le famiglie di domani in condizione di fare scelte consapevoli, proteggere i risparmi e garantire un futuro più sereno”.