venerdì, 4 Luglio, 2025
Attualità

Meloni: “La sicurezza sul lavoro è come l’aria ed è una priorità del governo”

Rapporto delI’Inail: nel 2024 ci sono stati 593.000 infortuni e 1.202 morti. stanziati 1,25 miliardi per la prevenzione

Una mattinata, quella di ieri, che Giorgia Meloni ha dedicato a due temi molto importanti per gli italiani: la sicurezza sul lavoro e il mondo della farmaceutica. Due argomenti alquanto delicati, insomma. Andando alla cronaca dei fatti, il Presidente è intervenuto alla presentazione della ‘Relazione Annuale 2024’ dell’Inail attraverso un videomessaggio, iniziando il suo discorso in maniera alquanto forte, richiamando sùbito il potente monito che fu di Papa Francesco: “La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ce ne accorgiamo solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi”. Parole, insomma, con la quale il Premier ha sottolineato che garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è “la priorità dell’azione di questo governo», un impegno che si traduce non in meri slogan, ma in un piano straordinario di interventi frutto di un costruttivo dialogo con le organizzazioni sindacali e le parti sociali. Il Presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo ha preso la parola per illustrare i dati chiave che descrivono un fenomeno ancora troppo diffuso: nel 2024 sono state presentate all’Istituto 593.000 denunce di infortunio sul lavoro, un leggero aumento rispetto all’anno precedente dovuto soprattutto alla crescita delle segnalazioni da parte degli studenti impegnati nei percorsi Pcto, che hanno toccato quota 78.000 (+10,5% sul 2023), mentre i casi mortali denunciati hanno raggiunto 1.202, di cui 1.189 tra i lavoratori e 13 tra gli studenti.

I numeri

Ogni vita spezzata è una sconfitta per l’intera comunità”, ha insistito Meloni, facendo presente che dietro ciascuna denuncia si cela una storia di dolore, di famiglie colpite e di comunità chiamate a riflettere, e che proprio per questo non è più ammissibile considerare la sicurezza un costo superfluo o sacrificabile nel bilancio di un’impresa. D’Ascenzo ha quindi ricordato che l’Inail, oltre a garantire coperture assicurative, ha erogato nel 2024 finanziamenti a fondo perduto per oltre 600 milioni di euro a favore delle aziende che investono in prevenzione, ha applicato una riduzione dei premi assicurativi per circa 505.000 imprese artigiane virtuose (un risparmio complessivo di 27 milioni) e ha promosso iniziative capillari di formazione e informazione su tutto il territorio, affiancando l’erogazione di fondi con sperimentazioni innovative che hanno visto l’impiego di piattaforme basate su intelligenza artificiale, robot e droni per ispezioni predittive e monitoraggio dei cantieri. Il Presidente dell’Istituto ha inoltre segnalato l’inquietante aumento delle denunce di malattie professionali, arrivate quasi a 88.000 (+21,8% rispetto al 2023), un livello record dallo storico triennio 1976-1978, a testimonianza di una maggiore consapevolezza dei diritti assicurativi, ma anche della persistenza di gravi rischi nei processi produttivi, e ha sottolineato come il bilancio dell’Istituto chiuda il 2024 con un avanzo finanziario di competenza di oltre 2,6 miliardi, entrate pari a 13,1 miliardi (+4,5%) e uscite per 10,3 miliardi (+10%), nonché riserve tecniche che superano i 36,7 miliardi, confermando la solidità patrimoniale e la capacità di sostenere gli impegni economici e sanitari verso lavoratori infortunati, tecnopatici e loro famiglie.

Nuove misure in arrivo

Alla luce di questi numeri, il Primo Ministro ha elencato le misure già approvate e quelle in arrivo: dall’introduzione della patente a crediti obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi attivi nei cantieri edili, all’assunzione di nuovo personale ispettivo per rafforzare ispezioni e controlli, fino al ripristino del reato di somministrazione illecita di lavoro al fine di punire appalti fittizi e caporalato, passando per l’estensione della copertura assicurativa agli studenti delle scuole e delle università impegnati in stage e tirocini. Ha poi annunciato lo stanziamento di ulteriori 650 milioni di euro da destinare a misure di prevenzione nel 2025, risorse che si sommano ai 600 milioni già disponibili per i bandi Isi, per un totale che supera 1,25 miliardi destinati a un Piano straordinario di interventi per la salute e la sicurezza sul lavoro. “La sicurezza non è un costo che si può comprimere o tagliare, ma un diritto di ogni lavoratore e un obbligo delle istituzioni” ha quindi detto Meloni, ricordando la necessità di cambiare mentalità e pratiche quotidiane attraverso un coinvolgimento sistematico di imprese, sindacati, associazioni datoriali e comunità locali.

L’importanza della ricerca e dell’innovazione

Assemblea Farmindustria 2025 - Il videomessaggio del Presidente Giorgia Meloni
Assemblea Farmindustria 2025 – Il videomessaggio del Presidente Giorgia Meloni

Con la stessa determinazione, poche ore prima il Presidente del Consiglio ha raggiunto, sempre in video collegamento, l’Assemblea di Farmindustria, dove ha scandito un altro mantra del suo esecutivo: “Non esiste futuro senza ricerca e innovazione”. Rivolgendosi ai manager di grandi aziende e Pmi del comparto farmaceutico, Meloni ha ricordato che l’Italia nel 2024 ha realizzato un volume di produzione superiore a 56 miliardi di euro, confermandosi tra i leader europei nella ricerca clinica e nella produzione di terapie avanzate, con un impatto diretto sulla qualità di vita dei pazienti e sulla longevità media del Paese, seconda al mondo. “Il valore di questa industria non si misura solo in numeri, ma in vite salvate e percorsi terapeutici rivoluzionati», ha spiegato, sostenendo che per consolidare e ampliare questi risultati è necessario semplificare le procedure regolatorie, ridurre i tempi di autorizzazione dei farmaci, potenziare i crediti d’imposta per la R&S e attrarre e formare talenti internazionali. Il Premier ha poi annunciato l’introduzione di un “patto per l’innovazione farmaceutica”, strutturato su quattro direttrici: semplificazione amministrativa, rafforzamento del sostegno pubblico-privato alla ricerca, digitalizzazione dei processi produttivi con intelligenza artificiale e potenziamento delle infrastrutture di ricerca clinica. “Sostenere la farmaceutica significa investire nel futuro, nella salute, nell’occupazione di qualità e nella capacità dell’Italia di competere sui tavoli internazionali”, le ultime parole di Meloni, augurandosi che una governance condivisa tra governo, aziende, università e istituzioni europee per promuovere filiere integrate e mercati aperti.

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