Una riflessione profonda, densa di dati scientifici, emozioni, appelli civili e responsabilità politiche ha chiuso l’ultimo appuntamento della quinta edizione di ‘Polsi Ambiente’. L’evento si è concluso al Grand Hotel President di Siderno con il tema ‘Salute riproduttiva e contaminazione da microplastiche’ che ha catalizzato l’attenzione di esperti, giornalisti, politici e cittadini, grazie alla relazione del Professor Luigi Montano, urologo e coordinatore della ricerca internazionale ‘EcoFoodFertility, i cui ultimi risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Ecotoxicology and Environmental Safety’. A moderare l’evento due voci autorevoli: il Professor Enzo Gentile, Past President della Società Italiana di Andrologia, e la giornalista Anna La Rosa, che ha aperto l’incontro con un ricordo personale: “Siamo qui alla quinta edizione, e molti di noi vi partecipano sin dalla prima. Sono particolarmente felice oggi per la presenza del mio caro amico, grande uomo di scienza e di coscienza, Enzo Gentile, e per ascoltare la testimonianza di Luigi Montano, medico controcorrente, che ha portato avanti in solitudine una battaglia sui danni causati dalle microplastiche alla salute umana, ottenendo risultati importantissimi”.
Il professor Gentile ha sottolineato l’importanza degli studi di Montano: “Mi occupo da decenni di fertilità. La ricerca oggi ci mostra un crollo preoccupante: dal 1940 ad oggi abbiamo perso il 40% della fertilità maschile. L’inquinamento ambientale ha un impatto sempre più forte”.
Montano, al suo terzo intervento a ‘Polsi Ambiente’, ha presentato dati allarmanti: “Abbiamo trovato microplastiche nel liquido seminale, nelle urine, e perfino nei follicoli ovarici. Sono contaminanti emergenti, con effetti infiammatori e genotossici. Le microplastiche non sono solo presenti nei pesci e nelle cozze, ma anche nelle carote e nelle verdure. Abbiamo trovato polietilene persino nelle ossa umane. Siamo inquinati fino all’osso, insomma”.
Inquinamento ambientale

“Lo spermatozoo è la cellula più sensibile dell’organismo umano. Questo lo rende un indicatore perfetto per rilevare gli effetti degli inquinanti ambientali. Abbiamo riscontrato alterazioni significative anche in giovani sani di 19 anni, in zone ad alta pressione ambientale. Questo significa che i danni iniziano prima ancora che uno se ne accorga”, ha spiegato Montano. “Le microplastiche funzionano come vettori per altre sostanze tossiche come ftalati, metalli pesanti e diossine. La loro azione è duplice: danneggiano direttamente e potenziano altri inquinanti. Non è solo un problema riproduttivo, ma sistemico. Gli effetti sono transgenerazionali, colpiscono la nostra salute oggi e quella dei nostri figli domani”.
Il progetto ‘EcoFoodFertility’, finanziato dal Ministero della Salute, sta studiando un campione di 400 giovani uomini per analizzare biomarcatori molecolari legati alla qualità del liquido seminale. Montano sottolinea: “Lo sperma è una sentinella della salute, anche più del sangue. Attraverso di esso possiamo capire l’impatto dell’ambiente sulla nostra salute generale. I Paesi che stanno peggio sono quelli con più inquinamento: Sudafrica, Cina, Sud America. E l’Italia, in alcune zone, come la Terra dei Fuochi, non è da meno”.
Montano ha proseguito indicando la necessità di una strategia educativa: “Bisogna educare alla prevenzione già a scuola. Insegnare ai giovani che la salute riproduttiva è parte della salute generale. E che prevenzione significa stile di vita sano, alimentazione mediterranea, lotta alla sedentarietà. Anche in territori compromessi è possibile migliorare la propria condizione biologica. Noi abbiamo visto miglioramenti nella qualità spermatica di soggetti che hanno seguito un regime alimentare corretto, biologico, e uno stile di vita attivo. Questo è un messaggio di speranza: la resilienza è possibile, ma serve consapevolezza”.
Premio Filistione

Dopo la relazione scientifica, è seguito il conferimento del Premio Filistione 2025 ‘Salute e Ambiente’, intitolato al medico e filosofo della Magna Grecia che già nel V secolo a.C. predicava l’equilibrio tra corpo, mente e ambiente. “Non esistono altri premi che uniscano salute e ambiente in questo modo”, ha spiegato Anna La Rosa, auspicando che il riconoscimento possa presto diventare internazionale. A consegnare i premi, gli Onorevoli Gianfranco Rotondi e Paola Balducci, affiancati dal Prefetto Antonio Reppucci, Commissario straordinario di San Luca. Quest’ultimo ha ricordato come molte delle cose dette da Montano andrebbero spiegate nelle scuole, e ha evidenziato il bisogno di recuperare fiducia nello Stato in territori fragili: “San Luca deve crescere. Lo Stato non deve essere visto come un nemico”.

Tra i premiati Wendy Silvers, Fondatrice del Million Mamas Moviment e collaboratrice del progetto MAHA creato da Robert F. Kennedy Jr. Silvers, attivista per la salute delle donne e delle famiglie, impegnata a livello internazionale: “Non ci separano i continenti, ma ci unisce l’amore per il pianeta”. Ha ricordato il suo lavoro per la campagna presidenziale di Kennedy e il messaggio di trasmettere ai figli il senso profondo della maternità. Premiato anche lo stesso Montano per il suo impegno scientifico pionieristico e il coraggio nel denunciare l’inquinamento invisibile.

Targa anche a Claudia Salvestrini, Direttore Generale del consorzio Polieco, definita da Balducci “una pasionaria della lotta all’ecomafia”. Premiata anche la Dottoressa Tiziana Filippini, medico ospedaliero che ha dedicato la vita alla sua professione con uno sguardo attento al tema ambientale. Il coordinatore di ‘Polsi Ambiente 2025’, l’Avvocato Tommaso Marvasi, ha ringraziato tutti, in particolare il Direttore de La Discussione Giampiero Catone, PolieCo, l’Onorevole Rotondi, la Balducci, e ha accolto con favore la proposta di Anna La Rosa di inserire nel prossimo ciclo tematico il tema del mare, come risorsa ambientale e specchio delle nostre scelte industriali e alimentari.
“Un’ecologia popolare per una nuova Italia che cresce”

In chiusura, l’onorevole Rotondi ha offerto una riflessione di carattere politico e culturale. Ha ricordato le origini del progetto Polsi, nato da una riflessione ispirata all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco: “L’ambientalismo, prima che politico, è un fatto religioso, e risale a San Francesco d’Assisi. Ma la politica non ha colto fino in fondo questo appello. La scommessa di una nuova proposta di società basata sulla sostenibilità è rimasta sospesa”. “Il fallimento dell’ecologia politica sta nella sua autoreferenzialità”, ha continuato. “Non si è costruita un’ecologia popolare, radicata nei bisogni reali delle persone. L’ambientalismo non può restare un tema per pochi intellettuali illuminati. Deve diventare proposta concreta, economica, sociale”.
“La crisi della natalità è una delle sfide più drammatiche. Se non ci saranno più figli, non ci sarà futuro. Dobbiamo ripartire da qui. E non possiamo più aspettare che tutto sia perfetto per avere una famiglia. In Spagna i figli si fanno a vent’anni, in Italia a quaranta, quando ormai è tardi. Serve un cambio culturale, e serve subito”.
Rotondi ha poi concluso con una nota dolente ma determinata: “Abbiamo avviato una processione, ma camminiamo da soli. Il Santo lo portiamo sulle nostre spalle, ma dietro non viene nessuno. Tuttavia, anche le processioni religiose hanno vissuto momenti di crisi. Noi dobbiamo insistere. Ripartire dai temi veri, come la fertilità, la salute, l’ambiente. Perché è da lì che passa la possibilità di un’Italia che vive e che cresce”.
Le conclusioni

La tre giorni della quinta edizione di ‘Polsi Ambiente’, tenutasi dal 27 al 29 giugno nella sempre suggestiva cornice della Locride, si è rivelata un’esperienza di rara intensità civile, culturale e istituzionale. Un’iniziativa capace di coniugare pensiero giuridico, scienza ambientale, impegno politico e bellezza del territorio. Merito, soprattutto, della guida appassionata e instancabile dell’Avvocato Tommaso Marvasi, ideatore e coordinatore del progetto, che ha saputo ancora una volta trasformare un convegno in un laboratorio diffuso di idee e connessioni. Marvasi ha costruito un evento che non si è limitato alla riflessione, ma ha tracciato orizzonti concreti per un nuovo modello di cittadinanza ambientale, fondato su diritto, consapevolezza e coesione sociale. Il programma, distribuito su tre intense giornate tra Siderno, Locri, Casignana e l’Aspromonte, ha toccato temi centrali per il futuro del Paese: dalla personalità giuridica dei siti ambientali alla biodiversità, dalle eco-competenze per lo sviluppo alla crisi della fertilità connessa alla contaminazione da microplastiche. Ogni panel è stato occasione di confronto interdisciplinare tra magistrati, studiosi, imprenditori, amministratori e cittadini.
Sotto la regia attenta di Marvasi, ‘Polsi Ambiente’ ha saputo coniugare rigore giuridico e approccio divulgativo, grazie anche alla presenza di relatori di altissimo livello.
Non meno significativa la scelta delle sedi: luoghi identitari della Calabria jonica, restituiti alla loro funzione di catalizzatori di pensiero e visione. La Villa Romana di Casignana, il Consiglio Comunale di Siderno, la Biblioteca ‘Gaudio Incorpora’ di Locri, la montagna dell’Aspromonte, sono diventati spazi di dialogo e di riscoperta delle radici profonde che legano ambiente, cultura e diritti.
Il Premio Filistione, intitolato al medico-filosofo della Magna Grecia, ha suggellato con autorevolezza la vocazione etica del progetto: premiare chi, con scienza o azione, difende il connubio tra salute e ambiente. Anche questo, come tutto ‘Polsi Ambiente’, non è solo un gesto simbolico, ma un atto di costruzione culturale e politica.
In un’epoca segnata da polarizzazioni e superficialità, questa manifestazione si è confermata un raro esempio di progettualità coerente, coraggiosa e necessaria. E il fatto che tutto questo sia nato, cresciuto e continui a svilupparsi sotto la guida di un giurista visionario come Tommaso Marvasi, ne accresce ancora di più il valore.






