La controproposta commerciale degli Stati Uniti all’Unione Europea è arrivata sul tavolo del Consiglio europeo e ha immediatamente acceso il dibattito tra i Ventisette. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha proposto una soglia minima del 10% di dazi su tutti i prodotti europei, accompagnata dalla richiesta di aumenti significativi negli acquisti di gas naturale liquefatto (GNL) e materie prime critiche, tra cui combustibile nucleare e terre rare. La proposta, che è stata definita da molti leader europei “difficile da digerire”, arriva a meno di due settimane dalla scadenza del 9 luglio, data in cui entreranno in vigore nuovi dazi statunitensi se non verrà raggiunto un accordo. Tuttavia, la Casa Bianca ha aperto alla possibilità di un rinvio, lasciando intendere che il presidente potrebbe concedere una proroga per favorire ulteriori negoziati. “Non è un ramoscello d’ulivo, ma un’offerta da valutare con attenzione”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha ricevuto il documento ufficiale e avviato una consultazione interna. Le posizioni all’interno dell’UE restano divise: Germania e Italia spingono per un’intesa rapida, mentre Francia e Paesi Bassi chiedono garanzie contro un accordo “asimmetrico”. Nel frattempo, Trump ha annunciato di aver raggiunto un accordo commerciale con la Cina, che prevede la riduzione di alcune tariffe reciproche e l’impegno di Pechino ad acquistare più prodotti agricoli e tecnologici statunitensi. Una mossa che potrebbe rafforzare la posizione negoziale di Washington anche nei confronti dell’Europa.