mercoledì, 25 Giugno, 2025
Esteri

Harvard valuta una tregua con Trump: “Ma senza rinunciare ai nostri valori”

Dopo mesi di scontro aperto con l’amministrazione Trump, l’Università di Harvard starebbe valutando una tregua strategica per proteggere la propria reputazione e garantire la continuità delle attività accademiche. La notizia, trapelata da fonti interne all’ateneo e riportata dal New York Times, arriva in un momento di forte pressione politica e mediatica. Il conflitto è esploso a maggio, quando il presidente Trump ha firmato un proclama che vietava l’ingresso negli Stati Uniti agli studenti stranieri diretti ad Harvard, accusando l’ateneo di “favorire l’odio antiamericano” e di “ospitare agitatori filo-terroristi”. La misura è stata bloccata da una sentenza della giudice federale Allison Burroughs, che ha definito il provvedimento “illegale e incostituzionale”. Nonostante la vittoria legale, la leadership di Harvard si trova ora a gestire un delicato equilibrio tra difesa dei propri principi e gestione della percezione pubblica. Secondo fonti vicine al rettorato, sono in corso discussioni riservate su un possibile compromesso con la Casa Bianca, che permetta di evitare ulteriori ritorsioni senza dare l’impressione di una resa. Il dilemma è profondo: come mantenere l’indipendenza accademica e la libertà di espressione, senza alienarsi il sostegno di donatori, aziende partner e istituzioni federali? “Harvard non può permettersi di essere vista come un’istituzione ostile al governo, ma nemmeno come un’università che si piega al potere”, ha dichiarato un ex dirigente dell’ateneo. Intanto, l’ICE – l’agenzia federale per l’immigrazione – è accusata di agire come “polizia personale” del presidente, con controlli mirati e intimidazioni nei confronti di studenti stranieri. Un clima che ha spinto molti accademici a chiedere maggiore trasparenza e fermezza da parte dell’università. La partita resta aperta. Ma una cosa è certa: Harvard vuole evitare che la difesa dei suoi valori diventi un boomerang mediatico.

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