“Il Consiglio europeo si terrà in un momento di estrema complessità internazionale, aggravato dall’escalation in Medioriente”. Così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento oggi alla Camera dei deputati, in vista della riunione del Consiglio europeo prevista per il 26 e 27 giugno. Il Premier ha sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costante tra governo e opposizioni, sottolineando come in una fase così delicata “sia fondamentale lavorare insieme per il bene e la sicurezza della Nazione”. E ha aggiunto: “Siamo tutti consapevoli dei rischi derivanti da un’ulteriore destabilizzazione di una regione già provata, e farò del mio meglio per ampliare questo dialogo”.
Uno dei temi centrali toccati dal Primo Ministro riguarda il programma nucleare iraniano. Meloni ha lanciato un chiaro allarme: “È molto pericolosa l’ipotesi che l’Iran si doti di armi nucleari. Non sarebbe solo un pericolo vitale per Israele, ma rischierebbe di innescare un effetto domino regionale”.
Serve una diplomazia coordinata
Secondo Meloni la via per la stabilità passa solo attraverso il confronto internazionale: “Solo un’azione diplomatica coordinata può garantire la pace nella Regione. È il momento di abbandonare ambiguità e distinguo: l’Iran deve evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti e cogliere l’opportunità di un accordo sul nucleare con Washington”. Rispondendo indirettamente alle speculazioni sulla possibile partecipazione italiana agli attacchi in Medio Oriente, Meloni ha chiarito: “Nessun aereo americano è partito da basi italiane, la nostra Nazione non ha preso parte agli attacchi”. Meloni ha anche ricordato gli sforzi compiuti dall’esecutivo sul piano energetico: “Ci siamo occupati di assicurare all’Italia gli approvvigionamenti energetici necessari”, un passaggio che ha evidenziato la priorità di mantenere la sicurezza economica e infrastrutturale del Paese.
Infine un messaggio rivolto direttamente ai cittadini italiani: “Voglio dire agli italiani: siate fieri di quello che ha fatto l’Italia – non solo le istituzioni, ma anche il mondo del volontariato, i militari, i medici e gli infermieri – per aiutare le persone comuni che vivevano un momento drammatico”.