lunedì, 23 Giugno, 2025
Esteri

Zelensky rilancia la produzione bellica in Europa. Cremlino: non ancora previsti incontri Trump-Putin

Mosca avverte: "Attenzione alle provocazioni di Kiev"

Il conflitto tra Russia e Ucraina, a più di due anni dall’inizio dell’invasione russa, sembra non solo lontano dalla conclusione, ma sempre più esteso. La guerra si combatte ora su più livelli: militare, economico, diplomatico e tecnologico. Ieri, il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato l’avvio di una nuova fase del programma Build with Ukraine, che prevede l’apertura di linee di produzione di armamenti in diversi Paesi europei. Zelensky ha spiegato che già in estate saranno firmati accordi per esportare tecnologie belliche ucraine e avviare la produzione congiunta di droni, missili e artiglieria. I Paesi interessati — secondo quanto riportato da Suspilne — sarebbero Danimarca, Norvegia, Germania, Regno Unito e Lituania. L’iniziativa è rivolta a quegli Stati che già supportano Kiev finanziando la produzione di armi. Inoltre il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha annunciato un’espansione del raggio e dell’intensità delle operazioni contro obiettivi russi. “Non stiamo combattendo contro i civili — ha dichiarato — ma contro strutture strettamente militari”. Una strategia che, secondo Syrsky, punta a colpire infrastrutture chiave ben oltre il confine del Donbass. Parallelamente all’annuncio industriale, Zelensky ha comunicato l’adozione di un nuovo pacchetto di sanzioni contro individui e imprese che collaborano con la Russia nei territori occupati, inclusa la Crimea. “Chi lavora con l’occupante, giustifica l’aggressione e paga tasse all’invasore sarà sanzionato”, ha scritto il presidente ucraino su X.

Mosca: “Tutte provocazioni”

La reazione russa non si è fatta attendere. La portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha messo in guardia la comunità internazionale contro quelle che ha definito “provocazioni del regime di Kiev”, esortando i governi e le organizzazioni internazionali a prendere le distanze dall’Ucraina e dai suoi “curatori occidentali”. Zakharova ha anche denunciato il sorvolo di droni ucraini nei cieli del Kazakistan occidentale tra il 19 e il 20 giugno, interpretato come tentativo di colpire la Russia. “Kiev non è solo un pericolo per Mosca, ma per tutta la regione eurasiatica”, ha dichiarato, sottolineando che il Kazakistan è un Paese membro della CSTO, l’alleanza militare a guida russa. Nonostante la crescente polarizzazione tra Occidente e Mosca, al momento non è previsto alcun faccia a faccia tra Vladimir Putin e Donald Trump. Lo ha confermato Yury Ushakov, consigliere diplomatico del Cremlino, specificando che né un incontro bilaterale né un vertice in un Paese terzo sono attualmente in discussione: “Dipenderà dagli sviluppi, ma per ora non c’è nulla sul tavolo”.

Donetsk, morti e feriti da entrambe le parti

Intanto, i combattimenti nella regione di Donetsk continuano senza tregua. Secondo il governatore ucraino Vadym Filashkin, un attacco russo sulla città di Sloviansk ha causato la morte di un ragazzo di 17 anni e il ferimento di altre tre persone. Sul fronte opposto, Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, ha denunciato un attacco ucraino che avrebbe provocato il ferimento di due civili: una donna colpita nel distretto di Nikitovsky a Horlivka e un uomo nel villaggio di Krasny Partizan.

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