Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a infiammare il fronte orientale dell’Europa, ma alcuni segnali sembrano suggerire un possibile spiraglio di dialogo. A dirlo è stato ieri il presidente statunitense Donald Trump, che parlando con i giornalisti ha dichiarato: “Russia e Ucraina stanno facendo progressi”. Parole che arrivano mentre l’ONU ha accolto con favore i recenti scambi di prigionieri tra Mosca e Kiev, definendoli un passo positivo e auspicando che simili iniziative possano continuare per permettere a tutti i prigionieri di tornare presto a casa. Ma dietro questi timidi segnali di disgelo si celano ancora tensioni fortissime. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha infatti denunciato che la Russia avrebbe consegnato corpi di soldati russi, tra cui anche un cittadino israeliano, al posto dei resti di militari ucraini nell’ambito di uno scambio concordato.
Sumi, Kharkiv e il fronte orientale: i numeri dello scontro
Zelensky ha anche fornito nuovi dati sulla portata del conflitto in corso: secondo quanto riferito, sarebbero circa 695.000 i soldati russi attualmente presenti sul territorio ucraino, con altri 52.000 schierati nelle regioni russe di Kursk e Belgorod, a ridosso dei confini. Il presidente ha sottolineato che una parte significativa degli attacchi – il 23% – si concentra sulla regione di Sumi, dove la Russia starebbe impiegando bombe e missili nordcoreani. Secondo Kiev, tuttavia, nonostante i tentativi di avanzamento, le forze russe non stanno ottenendo successi sul campo. “Hanno provato ad avanzare di 200 metri verso Sumi, ma li abbiamo respinti di 400”, ha affermato. Putin ha dichiarato che la conquista di Sumi non è un obiettivo primario, ma “non lo esclude”, mentre continua la pressione russa anche nella regione di Dnipropetrovsk con piccoli gruppi di sabotatori.
Missili, droni e diplomazia: la guerra continua
La guerra prosegue con intensità. L’Aeronautica militare ucraina ha reso noto che nella notte tra giovedì e venerdì la Russia ha lanciato 272 droni d’attacco Shahed, accompagnati da otto missili. 140 droni sono stati abbattuti, mentre altri 112 sono stati neutralizzati dai sistemi di guerra elettronica. Le regioni più colpite sono state quelle di Poltava e la città di Kremenchuk. In un’intervista a Sky News Arabia, Putin ha auspicato che le autorità ucraine “agiscano secondo gli interessi del proprio Paese, e non di terze parti ostili alla Russia”, riferendosi ai tentativi falliti di negoziato a Istanbul nel 2022.
Zelensky attacca: “La Russia vuole solo la guerra”
Nel suo messaggio serale, Zelensky ha risposto in tono duro a Mosca: “I russi hanno ammesso con cinismo di non essere dell’umore giusto per un cessate il fuoco. Vogliono la guerra”. Ha poi accusato il Cremlino di voler evitare nuove sanzioni da parte dell’amministrazione Trump “vendendo” successi fasulli sul fronte. Il presidente ucraino ha inoltre lanciato un affondo personale a Putin, definendolo “ayatollah” e invitandolo a guardare alla sorte dei suoi alleati in Iran per capire dove possono condurre regimi di quel tipo. Intanto, la Francia ha annunciato un nuovo contributo da 200 milioni di euro per la ricostruzione dell’Ucraina. Le prossime settimane diranno se i segnali di apertura porteranno a un vero dialogo o resteranno oscurati dalla logica della forza.