Sono passati esattamente cento giorni da quando l’Ucraina ha accettato senza condizioni la proposta americana per un cessate il fuoco totale. A ricordarlo è stato ieri il vice ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, che ha accusato Mosca di aver respinto sistematicamente ogni passo verso una tregua. “Da allora, la Russia ha ignorato la proposta di pace e ha proseguito nelle ostilità”, ha dichiarato Sybiha. Nel frattempo, a Istanbul si è concluso l’ultimo scambio di prigionieri di guerra tra le due parti, con soldati malati o feriti rientrati nei rispettivi paesi. Nessuna delle due nazioni ha fornito un bilancio preciso dello scambio, ma immagini diffuse da Kiev mostrano i prigionieri liberati avvolti nelle bandiere ucraine. Intanto il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto ieri al Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), ha dichiarato di essere teoricamente disposto a incontrare anche Volodymyr Zelensky, ma ha sollevato dubbi sulla sua legittimità come firmatario di un eventuale accordo di pace. “La firma deve provenire da autorità legittime, altrimenti chiunque potrebbe poi invalidare tutto. Non si può trattare qualcosa di tanto serio senza basi legali solide”, ha affermato Putin. Il leader del Cremlino ha però ammesso che Mosca è pronta a continuare con gli scambi umanitari e a discutere i memorandum finora scambiati. Il portavoce Dmitry Peskov ha confermato che la Russia è grata all’amministrazione Trump per gli sforzi di mediazione, ma ha anche sottolineato la sproporzione nei risultati finora ottenuti: “Noi abbiamo ricevuto solo poche decine di corpi dei nostri combattenti”.
Putin attacca Berlino: “Missili Taurus? Relazioni distrutte”
Sempre da San Pietroburgo, Putin ha lanciato un monito alla Germania, affermando che un eventuale invio di missili Taurus a lunga gittata in Ucraina “distruggerebbe completamente” le relazioni bilaterali. Ha però aggiunto che ciò non cambierebbe gli equilibri militari, poiché “le forze russe hanno un vantaggio strategico su tutti i fronti”. Il presidente russo ha anche ridimensionato le preoccupazioni sul riarmo della NATO, definendole “sciocchezze”. “Noi siamo autosufficienti per garantire la nostra sicurezza. Il riarmo occidentale serve solo alle élite per giustificare errori interni”, ha dichiarato.
Senato USA in stallo: le sanzioni alla Russia slittano a luglio
Negli Stati Uniti, il Senato ha rinviato almeno fino a luglio la discussione sulle nuove sanzioni contro la Russia. Secondo il sito Semafor, il disegno di legge bipartisan, promosso dai senatori Lindsey Graham e Richard Blumenthal, è stato messo in secondo piano dalle priorità repubblicane, tra cui la maxi manovra fiscale di Donald Trump e le tensioni militari con l’Iran. “Non significa che abbiamo dimenticato Russia e Ucraina, ma ora le priorità sono cambiate”, ha ammesso Graham. Il leader della maggioranza repubblicana John Thune ha confermato che il voto potrebbe slittare a luglio.
Trump evita Zelensky e Macron
Secondo quanto riportato ieri dal Financial Times, Trump avrebbe abbandonato lunedì sera il vertice del G7 in Canada, evitando il secondo giorno che prevedeva colloqui con Zelensky. Ufficialmente, la sua partenza anticipata è stata motivata dall’urgenza di tornare a Washington per la crisi israelo-iraniana. Tuttavia, fonti vicine ai negoziati riferiscono che Trump non desiderava incontrare né il leader ucraino né il presidente francese Macron, irritato con lui per una disputa geopolitica sulla Groenlandia.
Von der Leyen difende l’urgenza del piano Safe sul riarmo Ue
Sul fronte europeo, Ursula von der Leyen ha risposto alle critiche del Parlamento sull’adozione della procedura d’urgenza per il piano Safe sul riarmo dell’UE, bypassando il voto dell’Eurocamera. “Lo scopo e il contenuto della misura giustificano pienamente il ricorso all’articolo 122 del Tfue”, ha scritto la presidente della Commissione in una lettera a Roberta Metsola. Von der Leyen ha assicurato che non c’è alcuna intenzione di eludere i poteri del Parlamento europeo, e che tutte le precedenti normative in materia di difesa hanno seguito la procedura legislativa ordinaria. Tuttavia, ha ribadito che la situazione di emergenza attuale richiede risposte rapide e coordinate.